Gli Sleeping Brand: casi famosi di marchi degli anni ’80 che sono tornati in auge

Gli anni ’80 sono ancora tra noi: la moda e lo stile di quegli anni sono tornati prepotentemente a imperare nei gusti di trend setter e fashion addicted. Simbolo della riscoperta del decennio passato sono soprattutto gli sleeping brand.

 

Cosa sono gli Sleeping Brand?

La traduzione del termine è semplice: gli Sleeping Brand sono marchi dormienti che hanno registrato in passato grande seguito e che poi, seguendo la classica parabola discendente della moda, hanno perso progressivamente terreno in favore di brand emergenti.

Nonostante i tempi sfavorevoli che hanno dovuto affrontare, tali marchi sono stati tenuti in vita in attesa di un rilancio e di un ritorno in auge.

Gli Sleeping Brand, talvolta definiti anche “sleeping beauty” brand, vantano tutti un grande e glorioso passato, ma un presente un po’ appannato.

Come avviene il rilancio di uno Sleeping Brand?

Nella maggior parte dei casi, il rilancio dei marchi dormienti viene spinto da trend setter e influencer dell’ambito fashion che torna ad indossare tali prodotti. Tali brand, a distanza di decenni, si trovano sotto le mani di una gestione diversa, inseriti in gruppi societari più grandi, pronti a prendersi una rivincita.

Il rilancio di uno Sleeping Brand dipende da tutta una serie di fattori nella mani dell’azienda che lo gestisce e lo possiede. Risulta fondamentale, infatti, saper interpretare l’anima della marca e rielaborarla in modo contemporaneo.

Il periodo di sopimento di questi marchi svolge una sorta di effetto di congelamento che mantiene i valori del brand immutati, autentici e sorprendentemente attuali.

Quali sono i vantaggi di riattivare uno Sleeping Brand anziché creare un marchio nuovo?

Creare un nuovo marchio da zero ha costi elevatissimi: estremamente più elevati di dare nuovo lustro a uno sleeping brand.

A differenza delle aziende e delle società, i brand non muoiono. Il loro valore, infatti, rimane invariato nel tempo ed è frutto della visibilità accumulata nel corso degli anni.

Possono essere usati come dei biglietti da visita da usare con le banche e con i fornitori. E poi, al momento giusto, lanciati di nuovo sul mercato.

A quale target di clienti si rivolge uno Sleeping Brand?

A discapito di quanto si possa credere, il target di mercato dei marchi dormienti non sono nostalgici amanti del passato, ma persone alla ricerca di autenticità e differenziazione.  Un cliente che ricerca di un brand del passato desidera trovare un elemento di distinzione rispetto all’offerta standardizzata proposta da un mercato globale.

I consumatori di tutte le età, ma soprattutto quelli delle generazioni più giovani, subiscono il fascino degli old times e mostrano interesse per prodotti con una profonda attenzione ai dettagli e una forte reputazione in termini di qualità, attributi spesso associati ai marchi del passato.

Quali sono i casi più famosi di Sleeping Brand tornati ad avere successo?

Le case history più famose di Sleeping Brand fanno riferimento principalmente a marchi molto in voga nel corso degli anni Ottanta e nei primissimi anni Novanta.

Carrera

Carrera ha rappresentato in passato un vero e proprio emblema del jeanswear. Il marchio è tutto italiano: nato in Veneto, a Lugo di Grezzana in provincia di Verona, nel 1965 da Imerio Tacchella e dai suoi quattro fratelli. Il brand ha subito una riscoperta negli ultimissimi anni che hanno portato alla creazione di numerosi punti vendita monomarca in tutte le principali città italiane.

Champion

Simbolo dello sport per eccellenza degli USA, il basket, questo brand era sponsor tecnico di numerose squadre dell’Nba. Da simbolo dell’abbigliamento sportivo made in USA degli anni Ottanta, Champion è ora considerato un brand di sportwear a livello mondiale e conta numerosissimi monomarca sparsi nel mondo.

Roy Rogers

Anche Roy Rogers è un marchio tutto italiano: fu fondato nel 1949 da Mario Bacci e divenne di moda negli anni Settanta. Nell’ultimo periodo è diventato simbolo del jeanswear vintage e alla moda.

Boy London

Chi non ricorda i celebri cappellini da baseball con la visiera rigida e la scritta BOY? Hanno rappresentato per anni l’icona per eccellenza degli anni Ottanta e in particolare del New Romantic Punk.

Questo brand ha subito una forte riscoperta soprattutto nel mercato britannico nel corso degli ultimi anni.

Seven

I bambini che hanno frequentato il periodo scolastico negli anni Ottanta e Novanta hanno sicuramente indossato almeno una volta uno zainetto Seven. Il marchio ha saputo reinventarsi e adattarsi alle esigenze dei consumatori degli anni duemila: nuovo design, rotelle, massima comodità sono le rinnovate caratteristiche che hanno permesso a Seven di essere ancora tra i brand preferiti di scolari e genitori.

Stone Island

Altro marchio simbolo degli anni Ottanta, italianissimo, che ha subito un rilancio nel periodo recente. Il direttore creativo e presidente di Stone Island è Carlo Rivetti. Negli ultimi anni il marchio ha registrato un tasso di crescita a due cifre, anno su anno.

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