Carta Italia migliora la lotta alla contraffazione

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È stata firmata lo scorso 14 luglio 2015 Carta Italia, il più nuovo documento per migliorare la Lotta alla Contraffazione. Uno stimolo per la salvaguardia delle produzioni locali, delle eccellenze e del made in Italy anche on-line.

I promotori dell’iniziativa sono stati il Ministero per lo Sviluppo Economico, il Consorzio Netcomm e Indicom che hanno apposto la loro firma durante la riunione del Consiglio Nazionale Anticontraffazione- CNAC. Non solo la Carta Italia per una tutela maggiore anche online ma anche una presentazione sulle Linee Guida per il rafforzamento su tutti il territorio italiano degli sforzi contro ogni episodio di falsificazione e contraffazione.

Secondo World Bank Group e Assonime, infatti il mercato del falso fattura ogni anno 6,5 miliardi di euro, spesso questa contraffazione passa per il web e per l’e-commerce, producendo effetto dannosi non solo per i produttori ma anche per il mercato del lavoro sempre più in pericolo. Sono proventi che in sostanza sono rubati alle casse dello Stato sia che si tratti di beni di lusso che di prodotti di largo consumo. Carta Italia è il risultato di molte consultazioni e molto lavoro all’unico scopo di prevenirne cause ed effetti disastrosi per l’intero sistema. L’obiettivo è quello di individuare prima che vengano pubblicato on line, i prodotti falsificati e impedirne la circolazione, non solo per tutelare i consumatori da frodi ma anche per privilegiare un made in Italy di qualità, credibile e in grado di suscitare la fiducia necessaria per fare della Rete un ulteriore trampolino di vendita.

Con quest’accordo l’Italia sarebbe il secondo Paese dell’eurozona (dopo la Francia) ad assicurare misure preventive di siffatta mole, ha dichiarato il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Simona Vicari, di sicuro un bel avanzamento nel grado di tutela sul web.

In sostanza è un accordo volontario tra chi detiene marchi e chi fornisce contenuti online sui temi più efficaci per sostenere la lotta alla contraffazione. Nei mesi successivi alla firma, l’UIBM e il MiSE si sono impegnati a promuovere la Carta e allargarne la base consensuale nei confronti degli operatori online, associazioni imprenditoriali e associazioni dei consumatori. La Carta impegna i suoi firmatari, per primi Indicam e Netcomm (ma aperta a tutti i soggetti operanti nel territorio italiano, licenziatari, titolari di dirtti, accociaizoni di consumatori ecc.) ad adeguarsi a “best practice” per individuare offerte non autentiche prima che vengano pubblicate o impedendo che queste di replichino.

Si tratta di un intervento che privilegia cooperazione tra i settori della società, da un lato i titolari dei diritti che sono in grado di fornire informazioni anche a mezzo social per screditare un venditore fraudolento, dall’altra quello dei merchant che utilizzano queste informazioni per riconoscere e all’occorrenza bloccare i prodotti non conformi. Se poi si considera il ruolo delle piattaforme, che veicolano le informazioni e intervengono per arginare il fenomeno di contraffazione, attraverso intimazioni al venditore, o la sua esclusione, il blocco dell’account, il quadro che ne esce risulta un vittorioso passo verso una maggiore tutela, certa e garantista.

Vicari- Cappiello

Il passo successivo sarà quello di uniformare, come ha già fatto Netcomm ai principi del E-commerce Europe, ossia una sorta di macro associazione che riunisce i siti di vendita online più virtuosi, come un sigillo di garanzia (per venditori e consumatori).

Durante la riunione sono stati presentati poi altri temi di stringente importanza come ad esempio le Linee Guida in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno della contraffazione sul territorio (sottoscritte dal MiSE e dal Ministero dell’Interno il 26 giugno 2015). Con questo strumento sarebbe possibile sistematizzare gli interventi di lotta alla contraffazione locale con gli indirizzi strategici del CNAC. Le linee guida individuano le aree di intervento e i meccanismi mediante i quali sia le amministrazioni centrali che quelle locali potranno portare avanti misure correttive in relazione alle esigenze del territorio dei localismi e delle strategie unitarie. La competenza locale in materia sarà appannaggio dei Prefetti e a mezzo di protocollo di intesa potranno gestire autonomamente, ma in linee con i suddetti principi, le strategie di contrasto alla contraffazione, sentite le parti e i vari operatori connessi.

Si è discusso su eventuali modifiche da apportare al Codice Penale per intensificare la tutela per i reati di contraffazione, s’è presentata la campagna di comunicazione “Io Sono Originale” su volere del MiSE e delle associazioni del CNCU e s’è discusso anche degli eventi in ambito ExpoMilano 2015 come quello relativo alla tracciabilità della filiera agroalimentare (9 settembre EXPO VENICE) o quello sulla normativa comparata anticontraffazione nei paesi dell’area EUMED (EXPO Milano, 27ottobre 2015);

Inoltre è stato lanciato il protocollo MiSE-CIDEC (Confederazione di esercenti di attività commerciali e turistiche) per il rilancio, durante l’estate (ormai trascorsa) la campagna “A dire il VERO: fattori di protezione dal Falso, sotto il sole”, nella sua III edizione della campagna “Legalità sotto l’ombrellone” .

[Scarica il Testo Completo: Carta Italia]

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[Fonte]
[Crediti Foto Copertina]

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