Quali sono le differenze tra incubatore e acceleratore? Il glossario delle start up

[space height=”20″]

L’Italia è un paese che innova? Un dato interessante che funge da parametro per questa riflessione è sicuramente il numero e la distribuzione di start up nel Bel Paese. Iniziamo subito dicendo che il dato è positivo: le start up in Italia crescono anno dopo anno con una crescita media annuale che sfiora il 10%.

Le startup con team composti per lo più da giovani di età inferiore ai 35 anni sono il 22% del totale. Una percentuale considerevole se confrontata con quella delle società di capitali con prevalenza giovanile, che rappresentano solo il 6,7% delle imprese italiane. Non aumenta solo il numero di aziende, ma anche il capitale sociale medio per singola start up con un aumento annuo costante superiore all’8%. Queste giovani imprese generano nuovi posti di lavoro contribuendo alla crescita dell’economia italiana nel suo complesso.

Che siano tante l’abbiamo capito, ma di cosa si occupano le start up italiane?  I dati indicano anche che la maggior parte, esattamente il 71,3%, produce servizi per le imprese. In particolare: il 30% produce software e consulenza informatica, il 14,8% si occupa di attività di ricerca e sviluppo e l’8,2% offre servizi d’informazione. Anche nel settore industriale le startup non mancano: sono il 18,9%. Nel dettaglio: il 3,7% fabbrica computer, prodotti elettronici e ottici, il 3,4% produce macchinari e il 2,1% si occupa di apparecchi elettrici.

Per quanto concerne, poi, la suddivisione a livello regionale, la Lombardia si aggiudica il maggior numero di startup innovative con il 21,6% del totale, seguita da Emilia Romagna, Lazio, Veneto e Piemonte. Detto questo, non ci resta che comprendere più nel dettaglio il mondo delle start up attraverso i termini che ne identificano le caratteristiche e l’attività.

Abbiamo realizzato, quindi, un glossario delle start up.

 

Acceleratore

L’acceleratore è lo strumento finalizzato a supportare le start up nel delicato passaggio da imprese emergente (start up appunto) a impresa matura. Un acceleratore può richiedere una quota della società in cambio di piccoli finanziamenti e di mentorship. È uno strumento differente dall’incubatore che, invece, supporta le start up nella fase iniziale di crescita e sviluppo. Tipicamente i programmi di accelerazione durano più di quelli di incubazione. La fase di accelerazione ha una durata definita e prevede il coinvolgimento di mentor e partner industriali. Di solito ogni programma termina con un giornata dimostrativa in cui le start up, ormai mature, incontrano imprese e investitori.

 

Bootstrapping

E’ il processo di auto-finanziamento che vede l’imprenditore sostenere il processo di startup esclusivamente con i propri mezzi, senza l’apporto di capitale esterno. È la fase iniziale del processo di sviluppo aziendale.

 

Burn Rate

E’ il tasso al quale la startup consuma le risorse a sua disposizione e rappresenta un parametro fondamentale da considerare per la vita dell’azienda stessa. La domanda a cui rispondere per identificare il burn rate è la seguente: quante risorse consuma ogni mese la start up? Con questo dato a disposizione, rapportato alle risorse complessive disponibili, è possibile fare una proiezione del fabbisogno di finanziamenti e aumenti di capitale.

 

Business Angels      

Sono investitori privati o aziende che sostengono la start up grazie alla partecipazione finanziaria. Partecipano al consiglio di amministrazione e, contrariamente alle società di venture capital, la loro motivazione non è unicamente legata al guadagno finanziario. Si tratta solitamente di persone dotate di grandi disponibilità finanziari che si appassionano a una start up e portano ad essa sia capitale sia esperienze, conoscenze, contatti.

 

Business Plan

Documento nel quale un progetto di impresa, o un piano di sviluppo, viene esposto in termini di linguaggio aziendale, con riferimento alle variabili strategiche, tecnologiche, commerciali ed economico-finanziarie. Queste informazioni sono incluse in un piano finanziario globale che viene presentato a investitori, banche e altri partner per la ricerca di finanziamenti.

 

Due diligence

Insieme di attività, svolte direttamente dall’investitore o per mezzo di consulenti esterni, volte ad approfondire, preventivamente all’investimento, “lo stato di salute” dell’impresa e la correttezza delle informazioni contenute all’interno del business plan.

 

Incubatore

Struttura che offre alle start up i finanziamenti iniziali, lo spazio dove lavorare, il supporto di professionisti e di mentor al fine di aiutarle a superare la fase iniziale di validazione del progetto d’impresa. Di solito la permanenza all’interno dell’incubatore ha una durata definita.

 

Love capital

Si tratta del capitale raccolto presso i propri familiari, parenti e amici per l’avvio e lo sviluppo dell’impresa. È noto anche come Family, friend and fool (Fff).

 

Mentor

Si tratta di professionisti, esperti, manager, imprenditori che dedicano del tempo a consigliare le startup sulle loro azioni strategiche e tattiche. Si solito i mentor sono anche business angel o operano all’interno di incubatori e programmi di accelerazione.

 

Non disclosure agreement (NDA)

Accordo di non divulgazione che vincola due parti alla non riservatezza delle informazioni confidenziali condivise. Talvolta gli startupper fanno firmare un NDA a finanziatori e partner per assicurarsi che la loro idea non venga copiata e realizzata da altri.

 

Round

Un Round nella vita di una startup rappresenta il momento di raccolta di finanziamenti da investitori. Sono chiamati così perché si susseguono e vengono spesso indicati con le lettere A, B, C, ecc…

 

Start up

Non esiste una definizione univoca di startup, tuttavia una delle più utilizzate è quella di Eric Ries: una istituzione umana creata per realizzare un nuovo prodotto o servizio in condizioni di estrema incertezza. Anche per quanto riguarda la durata non esiste un’opinione concorde. In generale un processo di startup può durare da pochi mesi a qualche anno.  È basata su una componente tecnologica molto forte, a volte tutelabile attraverso brevetti.

 

Venture capital

Sono investitori nel capitale di rischio di società con forte potenziale di crescita e danno valore aggiunto alle società investite sotto forma di consulenza direzionale e strategica. Effettuano, generalmente, investimenti maggiori e di durata più lunga rispetto ai Business Angel.

Studio Rubino, grazie alle competenze, alla professionalità e all’esperienza pluriennale, è in grado di offrire i servizi migliori per start up, incubatori, acceleratori e tutte le realtà più innovative di impresa. Contattaci!

Lascia un commento

Studio Rubino Srl
PI: 02316340799

Via Cola di Rienzo, 265
00193 ROMA (RM)
Tel: (+39) 0350075287
staff@studiorubino.com