Design d’autore: la parola a Le Corbusier

[space height =”10″] Il design d’autore lo puoi trovare in ogni casa, Le Cobusier ha reso intramontabile l’arredamento da ufficio e quando ne vediamo una, la riconosciamo subito. Perché ha reso il suo oggetto un classico senza tempo.

Una poltrona, il divano a due o tre posti, o ancora la più sinuosa chaise longue, di pelle e di acciaio, l’imbottitura morbida ma resistente, colori caldi a tinte eleganti. Pochi orpelli, tutto reso minimal, essenziale.

Bastano poche parole e senza fatica visualizziamo  la “poltrona” di Le Corbusier, la famosa LC2. L’intera linea ideata in collaborazione con  Charlotte Perriand e Pierre Jeanneret è datata 1928, chi l’avrebbe mai creduto. Il genio e l’arte l’hanno reso la poltrona un must per i colletti bianchi.

É infatti l’oggetto che ci immaginiamo di trovare nell’ufficio dell’amministratore delegato della grande azienda… Lui è li che prende prende le decisioni più ostiche ed è da li sopra che guarda l’orizzonte, mentre lo domina dall’alto del suo attico.

E ha quasi un secolo!

lc2

scandinaviancollectors.tumblr.com

Quando il genio miscela tradizione e innovazione il risultato è per forza di cose un oggetto senza storia, senza tempo.

Grand Comfort è il nome della linea che Le Corbusier ideò per rivoluzionare l’arredamento e renderlo Funzionale e Moderno. LC2 e LC3, rispettivamente Le Petit Modele e Le Grand Modele sono state studiate seguendo un design che potesse accompagnare le forme del corpo umano, la prima per le quelle maschili la seconda per quelle femminili, il tutto per donare loro il massimo del comfort 

E’ design d’autore, è Le Corbusier, è stile ed è proprietà intellettuale.

E’ il prodotto più tangibile e a noi più evidente dell’applicazione pratica del genio umano, perché il prodotto finale non è una mega-struttura, un colosso architettonico ma è una semplice poltrona, un oggetto di tutti i giorni che in un modo o nell’altro fa parte del nostro vissuto quotidiano. Ed è quindi il modo più semplice per far arrivare all’uomo comune l’arte; un prodotto d’élite per il popolo, un lusso che un po’ tutti possono permettersi.

Oggi i diritti esclusivi di riproduzione dei modelli li detiene Cassina così come confermato da una recente sentenza del Tribunale di Milano (sentenza n. 2311/14 dello scorso 17 febbraio nel procedimento avente R.G. n. 37937/11, la Sezione Specializzata in Materia di Impresa del Tribunale di Milano) che muove le sue motivazioni a partire dagli art. 2 co.1 n.10 della Legge sul diritto d’Autore (l. 633/41) a prescindere che siano mai state registrate  come “disegni o modelli”. Perché l’opera di industrial design, nel caso in oggetto, per esser tutelata come opera autoristica, oltre a rivestire il carattere propriamente artistico e creativo gode di una consolidata percezione nella collettività, in particolare negli ambienti culturali.

É un’opera di design tra le più famose, frutto dell’espressione e dell’appartenenza a tendenze e movimenti artistici di più di una generazione.

Chiunque provasse, senza autorizzazione a riprodurne i modelli è colpevole di contraffazione, violazione dei diritti d’autore e concorrenza sleale, come nel caso High Tech s.r.l., che pur non dovendo pagare i danni a Cassina s.p.a., ha dovuto interrompere ogni analoga produzione.

La protezione della proprietà intellettuale è cosa dei tribunali, ma spetta anche al consumatore distinguere e conoscere i tratti e i segni che rendono unico un design d’autore da una falsificazione.

 

[Crediti Foto]

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