Imprese innovative: Pisa istituisce il Fondo Rotativo

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Oltre 500 mila euro stanziati dalla Camera di Commercio di Pisa per il sostegno alle imprese innovative del territorio.

A tal pro ha ideato un apposito Fondo Rotativo in grado di potenziare la crescita di oltre 20 startup tra le quali spiccano Netresults Srl, SpazioDati e Yogitech. Le imprese che vogliono aderire al progetto possono presentare il proprio business plan alle istituzioni competenti e queste attraverso una partecipazione al capitale di rischio riusciranno a coprire spese fino ad un massimo di 200mila euro.Per promuovere e migliorare il Fondo Rotativo la Camera di Commercio di Pisa farà affidamento a partnership con Università, Consorzi, Poli scientifici e tecnologici, Incubatori e simili enti o associazioni di settore per incrementare le potenzialità si accesso al credito.

Fondo Rotativo Imprese Innovative 2016

In sostanza per quelle imprese ad un alto potenziale di crescita, proprio perché qualificate come innovative, la Camera di Commercio di Pisa, per un periodo limitato di tempo subentra in qualità di socia dell’impresa per sostenerla adeguatamente durante la fase di avvio del progetto di business, per una durata comunque non superiore ai 5 anni. La partecipazione o comunque le adesione delle imprese non ha scadenza poiché possono fare richiesta per tutto il corso del 2016 ma è chiaro che il tutto sarà vincolato all’eventuale esaurimento di fondi. Le domande che non possono essere prese in considerazione nell’imminente presente vengono collocate all’interno di una lista di attesa fino al momento in cui i fondi messi a disposizione non vengono sbloccati e certificati per la spesa.

Regolamento in breve

La ragione dell’istituzione del Fondo Rotativo risiede nella consapevole inefficienza del mercato finanziario privato nel provvedere al capitale di rischio per le nuove e giovani imprese, facendo dunque salvi i capisaldi della normativa comunitaria (“Aiuti de minimis” regolamento C.E. n. 1407/2013 del 18 dicembre 2013)nel non interferire con l’andamento e il finanziamento alle imprese (ove lesivo della concorrenza) si è ben pensato di porsi in qualità di forza economica di sostegno quasi sussidiario, se vogliamo, accollandosi in questo modo alcune importanti fasi di lancio di startup che pure riuscirebbero a incrementare il valore produttivo nazionale rispetto ai suoi altri competitor europei.

Gli interventi sono limitati alle imprese che vivono e operano nel territorio pisano, per quelle attività che realmente sono portatrici di progetti innovativi, agevolando attraverso l’uso di seed capital (quote di importo contenuto e con scadenze concordate) l’accesso al credito, una delle più grandi piaghe che scoraggia il tessuto imprenditoriale locale. Inoltre la base concettuale dell’intervento della CdC di Pisa è quella di ideare e migliorare quelle infrastrutture utili ai fini della selezione, promozione e accompagnamento alle imprese, poiché comunicazione, diffusione della conoscenza e delle informazioni sono elementi imprescindibili per fare impresa con coerenza e visioni di lungo periodo.

Possono aderire al progetto sia nuove imprese che quelle già esistenti che siano, al momento della presentazione all’ente del business plan, in “possesso documentato di una nuova tecnologia di prodotto, processo o servizio” e/o fuoriescano da un progetto imprenditoriale universitario (ricerca pubblica o spin-off), e/o posseggano un’idea innovativa non coperte da altre già esistenti sul mercato nazionale.

Il regolamento chiarisce che per imprese “nuove” sono da intendersi quelle imprese che sono attive da non più di 6 anni (come società di capitali). Tuttavia per quelle imprese che superino questo range di riferimento è previsto che possano aderire al Fondo Rotativo se formalmente si pongono sul mercato con un carattere fortemente innovativo e siano in grado di garantire la costituzione di “un’unità organizzativa dedicata alla realizzazione del progetto avente responsabilità, forme di controllo e risorse specifiche”.

Il fondo si farà carico di attività di promozione e comunicazione esterna nei confronti di consumatori e altri imprenditori, monitoraggio, sottoscrizione delle quote e facilitazioni per l’accesso al credito.

Con cadenza annuale pubblicherà report sulle risorse disponibili, tipologie di imprese interessate, priorità di business da agevolare, contenuti dei business plan soggetti a valutazioni, tempi per la presentazione dei necessari documenti e i sui risultati ottenuti.

È stato poi istituito il Comitato Tecnico che sarà responsabile delle valutazioni (anteriori, in itinere e posteriori) tecnologiche ed economico-finanziarie del progetto di impresa, decretando in sostanza la fattibilità del progetto richiesto.

Alla scadenza prevista dal progetto i soci riacquisteranno le quote dell’impresa liquidando il corrispettivo precedentemente pattuito, secondo un apposito piano di rientro elaborato caso per caso, di durata triennale e rateizzabile, ma che non può durare più di 5 anni nel complesso.

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