Start up, i primi passi: il LOGO

[space height =”10″] Il successo di un brand è sempre più legato alla sua immagine, il logo o il marchio sono per l’appunto il volto di ciò che decidiamo di mostrare al mondo, il carattere presente e futuro che vogliamo che il business assuma.

Si può dire che costituisca l’impalcatura concettuale dell’attività, del bene o del servizio offerto.

Rappresenta l’immagine e il volto dell’azienda; il segno distintivo che permette al consumatore di conoscere, identificare e memorizzare un dato prodotto o un servizio offerto.

E’ l’elemento tipico che contraddistingue, nel mercato della libera concorrenza, l’identità della propria impresa e la protegge da tentativi di contraffazione e imitazione; il marchio, immutabile e così riconoscibile, comporta l’impegno e la promessa del produttore nei confronti del consumatore.

Il mercato odierno sta puntando ogni risorsa sulla creazione e il sostegno ad innovazione e start up, ciò comporta una spinta ulteriore verso la differenziazione. Quello che deve emergere alla fine di tutto (o all’inizio del tutto) è l’apporto unico che si pretende di portare alla luce. Ciò che contraddistinguerà la vostra opera e il vostro business, in un mondo di economie sostituibili e pienamente disponibili, sarà solo la vostra capacità di dimostrare, attraverso la vostra immagine (comunicazione e marketing) questa vostra originalità.

Per una start up dunque, il primo sforzo da operare, sarà quello di approcciarsi al mondo esterno, al pubblico (per intendersi), attraverso la scelta del nome, della sua rappresentazione grafica e del suo concept.

Qualche tempo fa ci siamo occupati dei costi che attengono l’ideazione e il deposito del marchio d’azienda, oggi ci occuperemo di quali requisiti soddisfare per non rinunciare all’opportunità di fare del proprio nome, del proprio logo un segno distintivo dell’identità aziendale.

Distinguersi significa, in altre parole comunicare agli altri la propria identità … fare marketing (assieme al business) implica dunque partecipare attivamente al processo di brand identity. I consumatori, in questo modo potranno davvero scegliere Voi tra tutti, solo se vi conoscono, se sanno come identificavi tra gli altri.

Come è giusto che sia il legislatore ha posto norme e codici a tutela dei diritti di proprietà intellettuale, in questi il testo normativo di riferimento è il CPI, esso non funge solo da utile strumento di tutela legale del titolare e dei suoi diritti, da ingerenze e abusi altrui, ma contribuisce a creare l’hardcore coessenziale dell’essenza del brand.

https://www.pinterest.com/pin/533746993310730992/

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  • E’ considerato un marchio ogni “segno suscettibile di esser rappresentato graficamente” (art.7 CPI) come parole, compresi i nomi di persone, disegni, lettere, cifre, colori, suoni, forma del prodotto o della confezione di esso, combinazioni o tonalità cromatiche. Che si tratti di semplici parole di fantasia, combinazioni alfanumumeriche, disegni astratti o rappresentativi, suoni, colori e tonalità, forme specifiche del packaging o del confezionamento ogni brand registra il suo, e lo rende così differente da ogni altro presente sul mercato.
  • Registrare un marchio conferisce un univoco diritto di utilizzarlo, impedendo così ad altri di sfruttarne i meriti, l’immagine e gli esiti della sua monetizzazione.
  • Il Codice di p.I. elenca i requisiti che il segno deve possedere ai fini della registrazione del marchio
    • Originalità
      Il segno non deve ripetere nessun marchio già presente sul mercato
    • Verità
      Non è assolutamente consentito inserire segni che ingannino il consumatore circa la provenienza, la qualità o l’indicazione geografica del prodotto
    • Novità
      Il marchio non deve risultare sia stato già adoperato per prodotti, servizi identici o simili a quelli che si propone di registrare.
    • Liceità
      Non deve contenere segni contrari alla legge, ai diritti altrui, all’ordine pubblico e al buon costume, né elementi che risultino protetti da convenzioni internazionali

    Per la complessità della disciplina e per le particolari procedure ex ante, in itinere ed ex post, che dipendono dalla registrazione di un marchio risulta necessario affidarsi ad un team di esperti del settore che siano in grado di sostenere e supportare il cliente richiedente per tutta la durata del percorso.

 

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É opportuno per non vanificare ogni sforzo rivolgersi ad esperti del settore, per non lasciare che la soddisfazione dei requisiti legali sia resa approssimativa da un atteggiamento “del fai da te”, per avere una certezza sulla riuscita effettiva degli iter di deposito e registrazione e per consentire alla vostra immagine, resa così unica e differente di mostrarsi al mondo e mostrarVi al mondo, con continuità e coerenza.

Guardatevi intorno – l’80% dei marchi che vi circondano non hanno nessuna attinenza con il prodotto (es. ARMANI, FERRARELLE, NIKE, ADIDAS, ecc.).
Più il marchio è dotato di fantasia più è forte. Un marchio forte può essere facilmente protetto. Se registrate come marchio PIZZA + per la produzione di pizza poco potrete fare (a meno che il vs marchio non diventi molto molto ma molto noto ma questa è un’altra storia!).

Il mondo lo conosciamo, o meglio lo percepiamo e interpretiamo a mezzo di immagini che ce lo rendono più reale e dunque controllabile ai nostri occhi, l’uomo post moderno poi, ha ingigantito il bisogno di semplificare questo passaggio, soprattutto attraverso i nuovi media, rendendo TUTTO rappresentabile e identificabile, restare fuori da questo processo significa rendersi irriconoscibili ed esclusi da una modernità fatta di immagini, oggetti e segni.

Ideare e creare il logo per la propria start up significa pensare a come comunicare “chi siamo” perché questa è l’unica via per avere successo proprio perché differenti e unici, dunque insostituibili.

 

[Crediti foto]

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