L’identità di marca dei GAFAM

Hai sentito parlare di GAFAM, eppure non sai esattamente di che cosa si tratti? L’acronimo “GAFAM”, spesso usato con un’accezione vagamente negativa, si riferisce ai cinque colossi dell’IT occidentale: Google, Apple, Facebook, Amazon e Microsoft. Queste mastodontiche multinazionali sono accomunate, oltre che dalla dimensione dei rispettivi volumi di affari, da identità di marca (brand identity) di fortissimo impatto. Per “identità di marca” si intendono tutti quei caratteri distintivi, quali nome, logo, slogan e colori, che rendono unici un’azienda e i suoi prodotti.

Come sono nate le identità di Google, Apple, Facebook, Amazon e Microsoft? Scopriamolo.

  • Google. I fondatori dell’azienda Larry Page e Sergey Brin scelsero un nome molto particolare, nato dalla storpiatura del termine matematico googol, che indica il numero 1 seguito da 100 zeri. Un’ottima metafora della vastità del web, in effetti. I colori del logo sono rosso, blu e giallo (colori primari), più il verde. Nel 2015 è stato creato appositamente per Google il font Product Sans, privo di grazie – le zampette che “aggraziano i caratteri di scrittura – e quindi ottimizzato per la lettura sui dispositivi mobili. Le cose semplici sono sempre le più efficaci…
  • Apple. Una mela. Niente di più elementare e allo stesso tempo più carico di significati. Fin dalla primissima versione del logo del 1976, una mela penzolava sopra la testa di Isaac Newton intento a leggere sotto un albero. Troppe informazioni in un’unica immagine. Fu Steve Jobs a volerne il restyling, scegliendo l’icona della mela morsa che tutti conosciamo. La mela di Adamo ed Eva? Un omaggio alla casa discografica dei Beatles? Chissà. Ma sul fatto che la mela abbia un morso si ipotizza che Jobs abbia voluto giocare tra l’assonanza tra le parole “bite” e “byte”, rispettivamente “morso” e l’unità di misura dei dati nell’informatica.
  • Facebook. Niente di più semplice di un nome che descriva esattamente il tipo di business di un’azienda. Facebook, ovvero faccia-libro: il libro delle facce. All’epoca della fondazione del social network, Mark Zuckerberg era uno studente di Harvard e si ispirò quindi agli annuari universitari, con le foto e i nomi degli studenti. Non tutti sanno che in un primo momento, Facebook si chiamò Facemash, cioè “miscuglio di facce”.
  • Amazon. Il magnate Jeff Bezos scelse il nome di un fiume, il Rio delle Amazzoni, per battezzare la sua azienda. Una scelta che evoca nella mente del consumatore l’immagine della potenza e della capacità di trasportare velocemente qualsiasi oggetto. Del resto, fin dall’antichità, i fiumi erano le principali strade del commercio in tutti i continenti.
  • Microsoft. Il gigante informatico di Bill Gates ha scelto un’identità di marca seria e istituzionale, ma capace di reinventarsi di volta in volta con il cambiare delle epoche. Negli anni il logo Microsoft è stato completamente reinventato almeno 5 volte. La potenza dell’identità della multinazionale sta soprattutto nello slogan “Do Great Things” (Fare grandi cose). La parola “great” (grande) in contrapposizione con “Micro-soft” (software minuscolo), è un messaggio estremamente potente.

Se devi scegliere un nome per la tua azienda, tieni presente che l’unicità, la semplicità, l’immediatezza e la memorabilità sono requisiti fondamentali.

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