In bianco e nero ci piace. Ma il marchio?

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La scelta del colore giusto, si sa, è da sempre un cruccio per tutti. Quando c’è da registrare il proprio marchio la cosa si complica, perché da quel momento in poi la veste del brand sarà quella definitiva. Oggi si affronta, dunque la questione della registrazione del marchio in bianco e nero, e le implicazioni per la sua tutela.

Indi per cui è opportuno valutare con criterio le scelte da operare, prima di procedere in via definitiva al deposito. Questo non solo per questioni che attengono puramente al senso estetico, ma anche e soprattutto per scongiurare il più possibile i tentativi, da parte di terzi, di una facile contraffazione. Le varie nuance conferiscono una particolarità e distinguibilità tale, da facilitare poi, in sede di controversia di accertare un’eventuale violazione dei diritti dello stesso.

Per questo depositare un marchio in bianco e nero (B&N) configura una scelta coraggiosa e al tempo stesso limitativa dal punto di vista della tutela accordabile in eventuali giudizi di sorta, degli organi competenti.

A tal pro, l’UAMI, l’Ufficio del Marchio Comunitari, ha preferito pubblicare delle linee guida, frutto di un percorso di prassi giuridica comune, per la “corretta interpretazione, la protezione ed il valore giuridico dei marchi raffigurati in bianco e nero“.

In tempi recenti l’approccio degli uffici marchi nazionali conveniva, in parte, nel ritenere ugualmente salvaguardabile il “colore” di un marchio registrato in bianco e nero. Tuttavia, sviluppi più recenti e in linea con alcuni istituti giuridici tipici, hanno modificato lo stato delle cose, e valutato che per un uso effettivo del marchio sia necessario un deposito dettagliato e completo di tutti i suoi aspetti.

Questo perché la prassi comune sulla protezione del marchio si applica prevalentemente per la rivendicazione della priorità “con riferimento agli impedimenti relativi (nell’ambito delle procedure di opposizione), nonché ai fini della valutazione dell’ uso effettivo del marchio.”

Gli sviluppi dell’UAMI si inseriscono dunque, tra gli obiettivi per i quali l’ente è sorto, ossia omologare il management del “marchio” in un Europa allargata a 28.In queste condizioni, gli Uffici Marchi dei Paesi membri saranno in grado di lavorare più velocemente, con maggiore trasparenza e coerenza anche con gli obiettivi politici ed economici del mercato unico che li ha generati.

Le linee guida

  • Ai fini della rivendicazione della priorità della data del marchio per successivi depositi, se registrato in bianco e nero, il marchio, non potrà esser considerato identico alla sua versione a colori. Solo nel caso in cui tali differenze siano ritenute insignificanti per la scelta del consumatore, tale rigorosità di giudizio potrà essere attenuata. Ciò significa che per depositare un marchio estero avvalendosi dei 6 mesi di priorità il secondo marchio dovrà comunque esser in B&N, per non perdere tale diritto di priorità.
  • In caso di opposizione, per capire se vi sono degli impedimenti alla sua registrazione, il marchio registrato anteriormente in Bianco e Nero non sarà ritenuto identico a quello depositato successivamente, a colori. Salvo che le tonalità o il contrasto non creino, poi, confusione nel consumatore, confuso da rilevanti somiglianze.
  • Per quel che attiene l’uso effettivo del marchio nel mercato, l’utilizzo del marchio a colori pur essendo stato registrato in B&N sarà irrilevante se questo non va ad alterare la sua specificità distintiva. Per tanto, nell’ambito di eventuali azioni di opposizione e/o cancellazione, i requisiti devono rispettare i principali elementi distintivi, come le parole e gli aspetti figurativi, il contrasto dei colori, la combinazione dei colori, questo nel caso in cui il colore, è bene ribadirlo, non sia uno dei principali elementi che contribuiscono a rendere distinguibile il marchio, nel mercato globalmente inteso.

Le modifiche apportate dall’UAMI, dunque hanno a che fare con la volontà di omologazione del diritto in tema di marchi nei 28 Paesi dell’UE e contribuire così a rendere più chiara la materia e fruibile con i soggetti richiedenti, titolari di marchi di impresa e dei diritti che ne derivano.

Per una più puntuale comprensione delle linee guida è preferibile consigliare il documento ufficiale prodotto dall’UAMI: “Comunicazione comune sulla prassi relativa all’ambito dei marchi in bianco e nero (15 aprile 2014)”

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