Nuova Riforma sul Copyright

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Il parlamento Europeo ha approvato la nuova riforma sul copyright. Quali sono allora le novità introdotte? Per prima cosa, le piattaforme diverranno responsabili dei contenuti multimediali che i loro utenti vi caricheranno, con l’esclusione esplicita di Meme e Gif. Potranno essere condivisi senza alcun problema i link esterni ad articoli di attualità, correlati da citazioni testuali, mentre i giornalisti dovranno ricevere una parte dei guadagni ricavati dal diritto di autore ricevuti dagli editori.

Numerosi sono stati i commenti che hanno seguito l’approvazione della normativa, come quello twittato dal presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, che ha affermato:

“Approvata la direttiva copyright. Difendiamo la creatività italiana ed europea e i posti di lavoro.”

Anche, Mariya Gabriel, commissaria Europea al digitale, ha espresso sui social un suo pensiero in merito affermando:

“È un momento cruciale per la cultura europea, per l’economia digitale, per la difesa dei nostri valori UE. La nuova direttiva permetterà di adeguare il diritto d’autore al Ventunesimo secolo, a vantaggio di autori, interpreti, giornalisti, editori, produttori di film e musicali”.

Grazie alla nuova normativa, i diritti saranno distribuiti in modo equo e la libertà di espressione degli utenti sarà garantita. Tra i punti della normativa che hanno riscosso maggiori attenzioni vi sono gli articoli 15 e 17 che riguardano rispettivamente la link tax (tassa sui link) e il filtro sul caricamento dei contenuti. L’articolo, infatti, afferma che dovrà essere garantito agli autori delle opere incluse in una pubblicazione giornalistica la retribuzione dei proventi derivanti dalle pubblicazioni delle proprie opere da parte degli editori.

Per quanto riguarda invece l’articolo 17, è stato stabilito che coloro che utilizzano servizi di condivisione online hanno la necessità di possedere un’autorizzazione da parte dei proprietari dei diritti.
In alternativa, le piattaforme saranno titolari delle violazioni, nel caso in cui non riescano a dimostrare di aver provato ad ottenere l’autorizzazione necessaria o di aver messo in atto le misure per impedire l’accesso agli utenti.

Un altro articolo degno di nota è il 13 riguardante gli upload: è stata infatti prevista l’applicazione di filtri, simili a quelli utilizzati da Youtube, che sono in grado di vietare il caricamento sulle piattaforme di materiale coperto da diritto d’autore. Tale previsione comporterà l’adozione di tecnologie e sistemi di identificazioni dagli alti costi che potrebbero risultare non alla portata di tutti i soggetti coinvolti, e inoltre la possibilità che tecnicamente non siano del tutto affidabili. Comunque sembra che la direttiva coinvolgerà realmente soltanto aziende in grado di fatturare almeno 10 milioni all’anno e che, in ogni caso, abbiano più di tre anni di attività.

L’ultimo passo affinché la direttiva entri in vigore è l’assenso formale del Consiglio dei Ministri UE. Una volta ottenuta, passeranno quindi due anni per la sua effettiva entrata in vigore rispetto alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Europea.

Contattaci per saperne di più.

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