Registrazione di un marchio: 6 buoni motivi per dire sì

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Dinnanzi alle spese che un’azienda deve sostenere la registrazione di un marchio rappresenta un po’ l’anello debole, il ramo secco che è possibile tagliare. Ma le implicazioni negative di una simile scelta sono molteplici e riguardano soprattutto una carenza dal lato della tutela (legale e di fatto) circa l’identità in un mercato che invece spinge alla differenziazione.

Quando abbiamo affrontato il tema, abbiamo chiarito cosa il Marchio rappresenti per un’azienda:

Quel segno suscettibile di essere rappresentato graficamente, in particolare parole (compresi i nomi di persone), disegni, lettere, cifre, suoni, forma di un prodotto o della confezione di esso, combinazioni o tonalità cromatiche, purché siano idonee a distinguere i prodotti o i servizi di un’impresa da quelli delle altre. Stando a quel che dice la nostra normativa (artt. 7 a 28 del Codice della proprietà industriale – d.leg. n. 30 – 10.02.05).

Una volta assodato il possesso dei requisiti di

  1. Originalità
  2. Liceità
  3. Novità
  4. Verità

Si può dire che il più è fatto, che mai nessuno potrà violare i diritti di titolarità che ne derivano e che sarà possibile sfruttare, in tutti modi consentiti dalla legge, quello stesso marchio per continuare a fare del business.

Registrarlo non è complicato richiede solo degli iter burocratici che differiscono in relazione al Paese in cui si decide che debba avere valenza.

É possibile registrarlo in Italia in quelle che la normativa definisce classi, ossia quelle specifiche fette di mercato che il prodotto o il servizio offerto si può collocare; in Europa o anche nel resto del mondo, i costi variano in relazione alle classi e ai Paesi in cui si pensa di presentarsi. Ma il tutto dipende dalle ambizioni o dalle impostazioni che l’impresa decide di assumere.

Se fossi un’azienda che lavora con il web, sul web, è chiaro che la portata potenziale del mio business possa abbracciare una fetta ampia, nonché internazionale, di mercato, per una più precisa tutela la soluzione consigliabile sarebbe una registrazione più onnicomprensiva. (Di stampo europeo o internazionale).

Gli uffici competenti in materia sono l’UIBM per registrare in Italia, l’UAMI per il marchio comunitario e il WIPO per gli altri Paesi internazionali, firmatari degli accordi che lo hanno istituito.

Ma ancora non ci siamo…

Cosa è un marchio, lo abbiamo definito, come si possa registrare e quali siano i costi, anche.

Quello che manca è qualcosa che induca a comprendere le reali motivazioni per fare leva su una decisione importante come come questa.

Molto selettivamente si evidenziano 6 buoni motivi per la registrazione di un marchio

  • DIFFERENZIARSI

Immettersi sul mercato mediante una puntuale presentazione, quale può essere la registrazione del marchio di azienda o del prodotto offerto, permette di distinguersi da tutti gli altri competitor, i concorrenti che si occupano della medesima produzione. Ci si aggrega in grande calderone di offerte, in cui ogni concorrente propone un qualcosa pienamente sostituibile, quello che si fa a fare è cercare di evidenziare le differenti peculiarità che si mettono in gioco, nella qualità, nella semplice presentazione o nella novità.

  • CREARE L’IDENTITÁ AZIENDALE

Registrare un marchio è poi il modo più semplice per creare una propria immagine coerente con la tipologia di servizio portato in essere, significa da un lato investire nella creazione di una univoca identità, che sia in grado di rendersi riconoscibile al consumatore, al grande pubblico e che con il tempo (anche mediante le strategie adoperato) sia in grado di attirare il più alto grado di fiducia (o meglio fedeltà) nei confronti del marchio. Quella fedeltà che grandi brand come Apple, Nike, Coca Cola e simili sono riusciti dopo decenni a rendere inattaccabile.

  • TUTELARSI

Adattarsi alle più moderne tecniche di registrazione, mediante dei professionisti che guidino l’azienda durante questo importante passaggio significo avere a disposizione un corpus di diritti da poter sfruttare, per primo la tutela contro eventuali contraffazioni o intromissioni a opera di terzi. Significa che se un altro soggetto economico dovesse registrare un marchio identico al nostro, la legge viene in nostro soccorso cancellando ogni effetto di questa violazione. E qui risiede anche l’importanza di non affidarsi al fai da te, è chiaro che le procedure, rese più snelle e semplici dal web consentono di registrare da soli il proprio marchio, ma molti aspetti non vengono considerati e spesso si rischia di non risparmiare assolutamente nulla. Uno studio di professionisti opera le opportune ricerche di anteriorità e controlla che nessun altro prima di noi abbia registrato un marchio simile e segue il cliente durante tutte le fasi del procedimento, accordandone la giusta tutela legale.

  • MONETIZZARE

Nulla di più semplice, una volta consolidata la propria immagine, sarà possibile puntare proprio sul grado di riconoscibilità che siamo stati in grado di portare avanti e auspicare ad una promozionalità di alto livello. Avete presente quei tabelloni affissi a bordo campo nelle partite di calcio? bene per ambire a quei posti non basta solo pagare bisogna avere un’immagine consolidata, che funga da referente. Investire in simili proposte di pubblicizzazione non significa sempre e solo una spesa ma un’investimento di ritorno in termini di clienti e fama.

  • INTERNAZIONALIZZARSI

Decidere di aprirsi al di la dei confini nazionali dipende dalle ambizioni del mercato in cui ci si vuole immettere. Globalizzazione e internazionalizzazione sono temi fondamentali per capire l’attuale stato delle cose, decidere di rimanere fuori da un contesto allargato può voler dire assuefarsi ad una logica che vede “i pesci piccoli” emarginati o nel migliori dei casi resi significativi solo dentro i confini della propria nazione. Se il tema, l’offerta che si porta avanti chiama ha un’eco più altisonante allora il consiglio è quello di registrare un marchio in europa o in altri paesi internazionali, proprio per mettersi in gioco in un mare più grande, che può offrire di più, costerà di più in termini di sacrifici (e tasse) ma ripagherà, se la differenza che si mette in gioco possiede una marcia in più rispetto agli altri attori dell’arena economica.

  • MERCHANDISING

In ultimo prescindendo dal prodotto che si produce sarà possibile viziare i propri consumatori fedeli, con gadget e altri oggettini vari che serviranno da corollario (e al tempo stesso da pubblicità in movimento). Vedi le magliette della Coca Cola o i braccialetti che le case produttrici di birre distribuiscono in giro per il mondo. Occasioni da non perdere e da non sottovalutare.

Registrare il marchio significa costruire solide basi di partenza per un’attività, tutelare il segno identificativo e puntare magari a rendere monopolistica l’innovazione che si genera

[crediti foto]

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