Le migliori invenzioni del 2017 che cambieranno il futuro
Dai droni commestibili alla colla di lumaca, dalla sciarpa invisibile e ai colori viventi, tante piccole invenzioni che avranno un grosso impatto (positivo) sulle nostre vite.
Droni commestibili
I soccorsi aerei, detti aviolanci, comportano ostacoli politici e difficoltà logistiche. Far atterrare dei pallet giganti in piccole aree delimitate, può mettere a rischio l’incolumità dei cittadini anche nei lanci ben riusciti. Il “Pouncer™”, ha una fusoliera che può essere riempita di alimenti e può variare il suo menu a seconda delle sensibilità e dei gusti culturali. Secondo Glifford, in una situazione di emergenza umanitaria complicata – come un terremoto o una zona di montagna, un aeroplano può trasportare diverse centinaia di Pouncer, ciascuno programmato con diverse coordinate di atterraggio estremamente precise.
La Lumaca chirurgica
L’Arion Fuscus è una lumaca dal colore marroncino che si sposta troppo lentamente per poter fuggire ai suoi predatori, perciò quando viene minacciata secerne una colla super appiccicosa che la attacca al terreno e la rende inappetibile. Mentre per molti può sembrare una cosa repellente, per i ricercatori della biomimetica – un campo di ricerca all’intersezione tra la biologia e l’ingegneria – rappresenta una visione del futuro. Un team di scienziati sta analizzando questa lumaca per riadattarla a scopo clinico come adesivo per i tessuti organici: sarebbe il primo collante chirurgico non invasivo e non tossico.
La Sciarpa invisibile
Gli Hyphen-Labs, un collettivo tecnologico afrofemminista, hanno sviluppato un’idea ingegnosa: una sciarpa che cela il volto di chi la indossa, ma solo da chi ci si vuole nascondere. All’occhio umano appare come un normale elemento decorativo, ma per i computer è un codice crittografico impossibile da decifrare. Sulla sciarpa infatti sono stampati dei codici di mimetizzazione – una specie di scarabocchio fatto di pixel – da cui i programmi di riconoscimento facciale rilevano oltre 12.000 forme simili a dei volti, ma non proprio, che sovraccaricano gli algoritmi dei computer rendendo impossibile l’accoppiata visiva.
Il Santo Graal per la rigenerazione dei nervi
Nel più grande ospedale d’Europa – l’Università medica di Vienna – dentro una stanza vivono 21 esemplari di ragni della Tasmania. Una volta alla settimana, le femmine del gruppo vengono ‘munte’ producendo oltre 200 metri di tela di seta che viene poi sterilizzata utilizzata come ponte di riallacciamento per la riformazione di nuove cellule nei nervi danneggiati, dissolvendosi a lavoro ultimato, lasciando il nervo intatto e funzionante. È il primo e unico conduttore sintetico conosciuto che sembra non causare alcuna reazione immunologica, allergie o ferite varie nel tessuto. Christine Radtke, la chirurga plastica tedesca che ha inventato questa tecnica, spiega che la seta dei suoi ragni è più resistente del nylon, quattro volte più elastica dell’acciaio e duratura più del Kevlar.
Zainetti da insetti
Anthony Leonardo fa parte di un crescente numero di ricercatori che sta tentando di creare dei mini zainetti per insetti per studiare il loro comportamento e i loro movimenti in natura. Questi apparecchi possono aiutare a comprendere meglio gli spostamenti migratori invernali degli uccelli, oppure a spiegare la drastica diminuzione di usignoli negli ultimi 50 anni e dele api negli ultimi dieci. Il più piccolo di questi zaini pesa attualmente 40mg e può anche permettere di controllare i movimenti in volo. Un collaboratore gli ha definiti i veicoli aerei più piccoli, leggeri e agili mai creati.
Ars Brevis
Un buon modo per osservare il mondo è modificarne la scala. Lo scultore Takahiro Iwasaki fa questo di lavoro, riducendo strutture monumentali a proporzioni minuscole, utilizzando materiali semplici e di uso quotidiano per farcele osservare da un nuovo punto di vista. Ricostruisce torri di trasmissione dalle setole di spazzolini e pulisci unghie, tesse le ragnatele delle gru da fili per calze e erge torri radio da una bubble-gum rosa all’altezza ombelicale di un laccio da scarpe. Iwasaki è nato a Hiroshima, a distanza di trent’anni dalla sua devastazione. La consapevolezza della brutalità del progresso industriale e della fragilità della vita e della civilizzazione umana ce l’ha impressa nel dna; la sua arte trasmette, con delicatezza assoluta, la bellezza struggente del mondo transitorio che abbiamo costruito intorno a noi.
Mimetismo 3D
Se il camaleonte è la definizione della mimetizzazione, è il polipo la sua reale incarnazione. In un solo istante quest’animale può cambiare forma, colore e consistenza della pelle. Prendendo spunto da questo animale, a ottobre due ricercatori, James Pikul e Robert Shepherd, hanno annunciato al mondo la loro ultima invenzione: una pelle in silicone che può confondersi con l’ambiente circostante. La loro ricerca è stata finanziata dal Dipartimento della Difesa, presumibilmente per sperimentare nuove forme di mimetizzazione. Per ora, tuttavia, il polipo col suo repertorio pressoché illimitato è otto passi avanti.
Colori viventi
Lo Streptomyces ricopre un ruolo piuttosto unico nel mondo dei batteri. Produce due terzi degli antibiotici mondiali e secerne un pigmento blu che può essere utilizzato per le tinture. Nel 2012, i due fondatori della Pili – una startup biotecnologica francese – hanno capito che potevano allevare questi batteri per produrre diversi tipi di inchiostri e tinte naturali. Questa scoperta non è da poco, tenendo in considerazione che l’industria della moda è una dei più grandi inquinatori del pianeta, in gran parte a causa degli agenti chimici utilizzati per tingere i tessuti. Ogni anno, circa 200 tonnellate di tinte petrolchimiche vengono immesse nei corsi d’acqua uccidendo la vita marina e inquinando le fonti di acqua potabile dei campi agricoli con cancerogeni e disgregatori ormonali. Gli Streptomyces potrebbero essere la soluzione.
La Biosacca
Alcuni ricercatori dell’Ospedale pediatrico di Philadelhpia sono riusciti a sviluppare una biosacca, un incubatore per migliorare i tassi di sopravvivenza delle nascite premature, al cui interno i neonati possono finire di svilupparsi per diverse settimane. Dopo vari esperimenti condotti sugli agnelli, questa sacca biologica non è ancora progettata per la gestazione di un embrione nelle sue prime fasi di sviluppo, ma ci stiamo avvicinando sempre più.
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