Che cosa sono le licenze Creative Commons?
Se sei un creatore di contenuti sul web dovresti già aver sentito parlare di Creative Commons. Blogger, musicisti, fotografi, graphic designer: il mondo delle licenze CC facilita la condivisione di tutte le opere creative.
Le licenze di diritto d’autore Creative Commons sono contratti tramite i quali si concede a una generalità di soggetti indefiniti l’autorizzazione all’uso di un’opera.
Un passo indietro. Secondo la legge 22 aprile 1941, n. 633 (firmata da Vittorio Emanuele III), il Diritto d’Autore si applica a “tutte le opere dell’ingegno di carattere creativo che appartengono alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all’architettura, al teatro ed alla cinematografia, qualunque ne sia il modo o la forma di espressione.”
Sessanta anni più tardi nel 2001, l’organizzazione no profit Creative Commons nasceva negli Stati Uniti con la missione di ampliare la gamma di opere dell’ingegno disponibili alla condivisione e all’utilizzo pubblico in maniera legale.
Come funzionano le licenze Creative Commons
Il licenziante CC non cede i propri diritti sull’opera, ma ne concede il godimento a terzi (licenziatari) a determinate condizioni. Le licenze CC hanno infatti introdotto “some rights reserved – alcuni diritti riservati”, un concetto a metà tra il rigido modello di copyright statunitense con “all rights reserved – tutti i diritti riservati” e il modello del pubblico dominio “no rights reserved – nessun diritto riservato”.
Grazie alle Creative Commons, il titolare ha dunque la libertà di decidere quali diritti riservare e quali concedere in uso, azione che semplifica e incoraggia la diffusione delle opere di ingegno in ambito digitale e attraverso le piattaforme web.
Tipi di licenze CC
Dal 2001 a oggi Creative Commons ha rilasciato diverse versioni della sua suite di licenze:
- Attribution – CC BY. La più “accomodante” delle licenze Creative Commons permette ad altri di distribuire, mixare e modificare l’opera anche per scopi commerciali, a patto che sia riconosciuta la paternità al suo autore.
- Non commerciale – CC BY-NC. Chiunque può riprodurre, trascrivere, eseguire e distribuire senza scopo di lucro, indicando la paternità dell’opera. Le limitazioni sullo sfruttamento economico dell’opera sono limitate a 70 anni dalla morte dell’autore, come previsto dall’art. 25 della Legge sulla protezione del diritto d’autore.
- Non opere derivate – CC BY-ND. Questa licenza consente la ridistribuzione, ma non l’alterazione o rielaborazione dell’opera. In questo caso l’autore può “opporsi a qualsiasi deformazione, mutilazione od altra modificazione, ed a ogni atto a danno dell’opera stessa […]”.
- Condividi allo stesso modo – CC BY-SA. Questa licenza consente ad altri di remixare, modificare l’opera anche per scopi commerciali, a patto che la paternità sia esplicitata e che la nuova opera adotti la medesima licenza dell’originale.
- Attribuzione – Non Commerciale – Condividi allo Stesso Modo – CC BY-NC-SA. Come la versione precedente, questa licenza permette l’alterazione dell’opera, ma non a scopo di lucro.
- Attribuzione – Non Commerciale – Non Opere Derivate – CC BY-NC-ND. La più “rigida” delle licenze Creative Commons consente ai licenziatari di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare l’opera con qualsiasi mezzo e formato, purché la paternità sia attribuita, l’opera non sia alterata e lo scopo non sia commerciale.
- Public Domain – CC0. I creatori di opere d’ingegno che scelgono di dedicare l’opera al pubblico dominio, rinunciando a tutti i diritti, in tutto il mondo. Con questa licenza è possibile copiare, modificare, distribuire ed utilizzare l’opera, anche per fini commerciali, senza chiedere alcun permesso. Sono esclusi dal CC0 i marchi e i brevetti.
Le opere d’ingegno sono il motore dell’innovazione, in tutti i campi cui si applica il diritto d’autore. Le licenze CC aprono nuove strade e infinite possibilità – online e offline – di far conoscere il frutto del tuo lavoro.
