Figurine Panini: una Storia da Collezione

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Chi non conosce le Figurine Panini? La storia dei santini da portafogli inizia a Modena negli anni Sessanta e prosegue fino ai nostri giorni con le figurine virtuali. Scopriamola insieme.

La Storia delle Figurine Panini ha inizio negli anni Sessanta, nell’Italia del Boom Economico. I titoli italiani vanno forte in Borsa e il Paese è appena entrato nel Mercato Comune Europeo. A beneficiarne sono soprattutto le città di Milano, Torino e Genova. Il cosiddetto “triangolo industriale” è la Terra Promessa per tanti disoccupati del Sud, arrivati al Nord in cerca di un domani migliore.

Ciò che trovano è ricchezza e benessere, ma anche cartelli come “non si affitta ai meridionali”. Il miracolo, infatti, è solo economico e lascia irrisolta la questione meridionale, già presente prima della guerra. Ed è in questo contesto economico e sociale, che l’azienda Panini realizza un piccolo “miracolo” nel miracolo, facendo leva su qualcosa che accomuna tutti gli Italiani da Nord a Sud: la passione per il calcio.

Le Prime Figurine Panini: un lotto fortunato

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Storia Figurine Panini
: Primo Album Calciatori – Photo Credits: Barinedita.it

Galeotto è l’acquisto fatto a Milano, nel 1960, da due dei quattro Fratelli Panini (Benito e Giuseppe) per la loro Agenzia di Distribuzione Giornali di Modena. Si tratta di un lotto invenduto di vecchie figurine delle Edizioni Nannina, per le quali pensano a un nuovo packaging: bustina bianca con cornicette rosse e all’interno due figurine. Risultato? Circa 3 milioni di bustine vendute.

Nel 1961, a distanza di un anno dall’inaspettato successo, nasce la Casa Editrice Panini, che da quel momento in poi racconterà per immagini i protagonisti del calcio italiano e non solo. Questa volta, le figurine sono stampate da zero e abbinate al Primo Album della Collezione Calciatori. Sulla copertina troneggia Nils Liedholm, allora attaccante del Milan, mentre la Prima Figurina Panini raffigura il giocatore dell’Inter Bruno Bolchi. Le bustine vendute sfiorano i 15 milioni, lasciando intravedere una strada tutta in salita.

Figurine Panini: una storia non solo italiana

Dal 1961 al 1988 l’azienda modenese è gestita dai quattro fratelli Panini: Giuseppe, Benito, Umberto e Franco. La crescita della casa editrice è direttamente proporzionale a quella del suo fatturato. Nuovi prodotti vedono la luce, come il primo Almanacco Illustrato del Calcio Italiano nel 1970 e le figurine autoadesive a partire dal 1972.
Nel 1986 il 25% del capitale Panini è rilevato dalla società Sabaudia di Carlo De Benedetti e il 10% da Mondadori. L’idea è di quotarla in borsa, ma il progetto non porta ai risultati sperati e nel 1988, successivamente alla scomparsa di Benito, l’azienda viene acquistata dal Gruppo Inglese Maxwell.

Nel 1992, grazie a “Bain Gallo Cuneo Capital Investments” e De Agostini la proprietà della Panini torna in Italia, ma per poco. Nel 1994, infatti, il gruppo americano Marvel Entertainment ne prende possesso, pur mantenendo una gestione italiana. Perché torni un’azienda italiana a tutti gli effetti, bisognerà aspettare l’8 ottobre del 1999 e le azioni intraprese da Fineldo Spa e Aldo Hugo Sallustro (attuale proprietario insieme a Anna e Maria Teresa Baroni, subentrate nel 2016).

Senza addentrarci nel dettaglio, questo “rimbalzare” della Panini da un continente all’altro non può che testimoniare il suo appeal economico, costituito solo in parte dal suo essere leader mondiale nella produzione di figurine.

Figurine Panini: oltre ai Calciatori c’è di più!

A decretare il successo di un’azienda come Panini sono state, in primo luogo, le famiglie italiane per le quali la collezione di figurine è diventata un rito irrinunciabile. C’è stato un tempo in cui nei portafogli si tenevano i santini dei calciatori e la ricreazione a scuola era il momento propizio per scambiare “i doppioni” con i compagni di classe. Gli album non riguardavano solo lo sport, ma anche film, cartoni animati e serie televisive.

E poi c’erano loro: le figurine introvabili! Ad esempio, il calciatore più raro sembra sia stato il portiere dell’Atalanta Pierluigi Pizzaballa.  A dichiararlo è stato proprio l’attuale direttore editoriale Panini, Fabrizio Melegari, nel corso di una recente video-intervista per Repubblica TV.

Per quanto il suo successo sia legato alla distribuzione di album e figurine (parliamo di circa cinquanta collezioni all’anno), la Panini è anche e soprattutto un colosso dell’editoria per ragazzi, come testimoniato dalla nascita del marchio Panini Interactive. Del resto, i tempi cambiano e il mercato non può che adattarsi ai gusti e alle esigenze delle nuove generazioni. Ed ecco che le figurine si fanno virtuali, riscrivendo le regole di un “gioco” che speriamo non passi mai di moda.

Questa breve storia delle Figurine Panini, così come tante altre che ti abbiamo raccontato (l’invenzione del bancomat, delle lenti a contatto, ecc.) vuole essere l’ennesima fonte d’ispirazione per la tua idea di business. Insomma: tu ci metti l’idea e noi gli diamo forma concreta, cosa aspetti? Contattaci!

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