Hedy Lamarr da Hollywood al brevetto
[space height= “20”]
Hedy Lamarr storia di un attrice e del suo brevetto
Oggi Google celebra, con il suo giornaliero doodle, il 101° anniversario della nascita di Hedy Lamarr, l’attrice di origini austriache, degli anni’30 diva del cinema di Hollywood.
Perché parliamo di lei? Perché parliamo di cinema? Perché è stata una pietra miliare degli sviluppi tecnologici in campo di trasmissioni radio e, difficile a dirsi, sia per i tempi sia per la carriera da star che l’hanno vista protagonista.
Una storia affascinante e forse ancora più misteri di quelli che oggi conosciamo, si nascondono dietro la vita della Lamarr.
[su_quote]Non è difficile diventare una grande ammaliatrice basta restare immobile e recitare la parte dell’oca[/su_quote]
Nasce in Austria il 9 novembre del 1914 e muore il 19 gennaio del 2000 in Florida, una vita lunga, intensa e ricca di episodi che hanno saputo raccontare una donna forte, furba e dalle numerosi dati anche in campo scientifico. Non è un segreto infatti la quantità di invenzioni e scoperte che nel corso della sua vita è stata in grado di produrre, alcune ebbero poco successo, altre per nulla ma una tra tutte portò al brevetto di uno dei più importanti avanzamenti della tecnica nel campo della trasmissione di informazioni criptate tra i centri di controllo navali e i siluri.
Forse il suo interesse per la scienza e la ricerca l’ha ereditata dal padre un direttore di banca di origini ucraine mentre la passione per le arti dalla madre, famosa pianista di Budapest o, forse l’interessamento per le tecnologie lo ha maturato solo in seguito al forzoso matrimonio con il mercante di armi Friedrich Mandl. In quegli anni, dopo aver studiato per un breve periodo a Berlino per migliorare le sue doti di attrice, girò una delle pellicole che la resero famosa per la controversa parte in “Estasi” di Gustav Machaty, nel quale compariva nuda e ripresa in atti di amplessi irriverenti e giudicati immorale dai più, ma non dalla critica colta e avanguardista dell’epoca. Divenne un’icona in poco tempo e ricchi e importanti agenti iniziavano ad accorgersi di una delle più belle donne mai apparse sugli schermi.
Il marito osteggiava pesantemente la sua carriera e non passò molto tempo che decise di abbandonarlo e spostarsi verso lidi più “sicuri” e più ambiziosi. Louis B. Mayer, uno dei fondatori della Metro Goldwyn Mayer, incontratisi a Parigi la convince a cambiare nome, da Hedwig Eva Maria Kiesle, diviene Hedy Lamarr, in onore di Barbara La Marr stella del cinema muto statunitense. Nel 1938, a tutti gli effetti, inizia la sua carriera nel Cinema e fino agli anni ’60 resta sugli schermi vantando oltre 30 film e collaborazioni a fianco di personaggi come Clark Gable o Dick Tracy.
Le compagnie frequentate dal marito, i personaggi presenti nelle sue residenze e il business delle armi hanno costruito un interesse per quelle che erano delle relazioni segrete con i governi dell’epoca sul controllo delle armi a distanza. Sono anni di crisi, guerre e radicali cambiamenti soprattutto in campo scientifico, il tutto si gioca sul calcolo e sulla sveltezza. Hedy lo sa e rimane per lei un chiodo fisso, tant’è che quando conobbe il compositore George Antheil, non nascose l’intento di creare un sistema per criptare le comunicazione radio.
Una scoperta quella brevettata dai due nel 1942 che ha prodotto importanti echi nella storia delle radiocomunicazioni e nelle strategie militari, quella che oggi conosciamo come “Trasmissione a divisione di spettro” o “spread spectrum” (spettro allargato). Nacque dall’esigenza di evitare che i segnali radio, quelli che dalla base di controllo portavano al lancio di siluri, venissero intercettati e dunque deviati dai nemici, i due risposero ideando e poi brevettando il primo prototipo di FHSS (frequency hopping spread spectrum), basato su una tastiera a 88 tasti (il pianoforte tanto caro ad Antheil) che produceva segnali su differenti frequenze eseguendo dunque uno specifico comando a distanza per controllare il siluro. Il nemico avrebbe solo percepito un indecifrabile rumore.
In quegli anni, Lamarr era più che convinta che un’invenzione del genere avrebbe fatto di sicuro gola ai governi alleati nella lotta contro il nazismo e che con estrema facilità avrebbero finanziato il progetto di realizzazione; assieme lo presentarono al National Inventors Council che rilasciò loro un brevetto registrato l’11 agosto 1942, Sistema di Comunicazione Segreta n. 2.292387.
Tuttavia la tecnologia a disposizione negli anni ’40 non era pressoché inadeguata alla realizzazione e la comunità scientifica non diede il giusto peso all’idea, e l’applicazione militare avrebbe comportato notevoli costi organizzativi e operativi che non erano in grado di sostenere.
La Marina degli Stati Uniti d’America alla sua richiesta di trasferirsi a Washington per lavorarci su le rispose che di certo sarebbe stata più utile agli schermi di Hollywood, ricevendo l’ennesimo smacco dalla subordinazione maschile, vuoi per la sua bellezza, vuoi per il suo talento nelle tecnologie, finì per adeguarsi all’amara realtà: il mondo non era ancora pronto per la sua prorompenza.
La sua scoperta era non solo corretta ma anche le sue applicazioni sarebbero state da li a “poco” multilivello, non soltanto nella crittografia dei segnali, ma anche per suddividere la frequenza di trasmissione tra più comunicazioni. Un uso, quindi non solo militare ma pubblico e sociale come avviene nei telefoni cellulari o nei sistemi wireless.
Fu solo nel 1997 che il suo lavoro venne riconosciuto pubblicamente e dalla comunità scientifica, le attribuirono infatti, il premio “EFF Pioner” (Electronic Frontier Foundation) per l’invenzione il brevetto del “frequency hopping spread spectrum” ben 55 anni dopo. Non ha mai ricevuto compensi per la sua invenzione (nonostante continui ad essere adoperata in molte delle tecnologie di telecomunicazione che oggi possediamo) ma nel 2014 ella e George Antheil vengono insigniti dalla National Inventors Hall of Fame per il loro inestimabile valore.
Altre invenzioni di poco conto ma comunque esplicative per capire fino in fondo che non avevamo a che fare con “un’ochetta”, come voleva farci intendere furono delle compresse per trasformare l’acqua in bibita gasata o un semaforo per migliorare il passaggio dal rosso al verde.
Una donna dai mille volti, l’uomo e la società dell’epoca, forse l’ha temuta più per la sua intelligenza che per la sua bellezza, ma continuiamo a godere di successi e lavori che a lei non furono riconosciuti.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.