Lo Startupper, chi è e come deve comportarsi

[space height =”20″] Startupper e successo: una guida completa per non perdere mai la strada

Se oggi il business e il settore dell’innovazione stanno registrando passi da gigante lo si deve anche alla fiducia che il mercato riversa su originali e flessibili modelli di impresa come le startup. Ciò ha valorizzato non solo una più strategica immissione nella competizione globale ma ha ingigantito le fila di giovani imprenditori che confluiscono nel gigantesco e ormai variegato ambiente delle startup.

Dall’innovazione scientifica e tecnologia, startup diviene un modello di business da cavalcare e incentivare. Il cuore pulsante di questo mutamento in atto lo si può toccare con mani ogni giorno, in fiere, convegni, workshop e seminari vari. Settore privato e settore pubblico concordano, e lo dimostrano un impegno concreto ogni qualvolta predispongono bandi di finanziamento, che il carattere snello, veloce e in risposta alle esigenze di investitori e potenziali consumatori, risponde alla specifica esigenza dell’epoca in cui viviamo, veloce e in trasformazione costante.

Ma come si fanno le startup, chi le crea, da cosa parte…Chi è lo startupper?

Lo startupper è colui che riesce a realizzare concretamente un business partendo da un’idea innovativa, un prodotto o un semplice miglioramento dello stato delle cose che genera utilità per i potenziali consumatori (e investitori). Così riassunto, tutto parte da un’idea; non una semplice idea, una utile e monetizzabile. Ci deve essere qualcuno disposto a pagare “quell’idea”!

Ed è questa ragione che con questo articolo che con quelli a venire ci occuperemo di delineare delle linee guida per startupper

per rendere più da vicino il traguardo: la realizzazione della propria idea, senza dimenticare che avrà sempre bisogno di persone e professionalità in grado di proteggere i diritti su quell’idea, proteggere la “proprietà intellettuale” che con essa può generarsi. Non è necessario farsi guidare da specialisti, ma è più che ovvio che loro esperienza e la loro maturata competenza s’è costruita nella difesa delle idee degli altri e che farsi guidare da loro sarebbe la scelta più assennata e oculata per le sorti del futuro dell’impresa/ startup.

Parte 1: Come passare da un’idea ad un progetto di mercato

  1. L’idea è solo un punto di partenza, non tutte potranno diventare impresa o prodotto; è necessario che corrisponda ad una specifica esigenza dell’uomo e del marcato, che sia realizzabile.
  2. Tuttavia c’è anche da considerare che la sua tecnologia non sia eccessivamente lontana dallo stato attuale, poiché l’obiettivo ultimo è proprio quello di coinvolgere investitori che abbiano i mezzi eventuali per produrla e al tempo stesso consumatori disposti a spendere denaro per averlo(value proposition). Bisogna per questo motivo essere degli ottimi osservatori perché l’innovazione non deve essere solo utile ma anche fattibile.
  3. Condizione di base è la presenza efficiente di una struttura organizzata e strutturata di impresa in grado di progettare e gestire ogni più piccolo processo prescindendo da quello puramente produttivo.
  4. I casi fortunati nella vita capitano ma per essere bravi e acuti inventori e innovatori ciò che più serve è la conoscenza e l’esperienza verticalizzata, occorre ciò essere degli esperti in quella materia perché è da questo che ne discende la sua stessa innovazione.
  5. In questa fasce nascente la cosa più concreta che non può mancare è un’analisi di mercato in grado di rilevare i rischi di impresa, di sondare il terreno, di capire su quale settore produttivo inserirsi, quale concorrenza temere o “sfidare”, quale target di riferimento scegliere, prima ancora di costituire tutto il resto, per sapere come fornire il bene o il servizio il relazione ai destinatari scelti.
  6. Soprattutto se le dimensioni dell’azienda sono ridotte e il progetto della startup è attinente è preferibile puntare su nicchie di mercato, sia per soddisfare delle esigenze che anche grazie ai cambiamenti radicali globali ha permesso una specificità sempre più distinta di prodotti. (Ad esempio, invece di vendere semplici bracciali colorati preferisco vendere bracciali colorati e personalizzati in relazione agli stati d’animo). Potrà servire sia per un margine di guadagno più qualitativo anche per attestarsi sul mercato come specialisti perché il tutto si sarà evoluto su una verticalità specifica, originale e difficilmente riproducibile.
  7. Dall’idea si passa al progetto e se non si possiedono le basi per la gestione e la creazione di impresa sarà davvero difficile senza professionisti del settore, perché sarà opportuno coinvolgere investitori e developer. Ci si può in alternativa affidare ai famosi “incubatori” presenti in quasi tutte le università d’Italia, bandi di finanziamento pubblici e privati o anche attraverso piattaforme di crowdfunding. In questo bisogna saper comunicare il progetto di base e sperare che vi diano fiducia (e ampi margini di guadagno).

Strumenti utili in questa prima fase di partenza

Ora, all’inizio, mentre tutto sta nascendo avete bisogno solo di sapere, conoscere e approfondire ogni più piccolo aspetto della vostra idea, del prototipo da realizzare, del progetto del business plan, ma soprattutto del mercato in cui inserirsi.

  1. Nel mondo della piena accessibilità dei dati, grazie al web non sarà difficile reperire informazioni affidabili (avendo cura di controllare sempre le fonti). I più famosi e funzionali motori di ricerca come Google offrono numerosi strumenti di analisi dei dati che possono aiutare a valutare il rendimento e l’importanza di siti istituzionali e aziendali. Se raccolti bene, questi dati e analizzati in relazione a tutte le altre variabili sarà possibile svolgere un’approssimativa analisi della concorrenza, dei consumatori e del livello di business che sarà possibile mettere in campo.
  2. Tool digitali come Google Adwords e Google Trend ad esempio sono in grado di misurare la relazione tra le “parole chiave” relativi all’argomento in questione e agevolare l’affidabilità del progetto in relazione ai bisogni ipotizzati del consumatore. (Ad esempio con questi strumenti sarà in grado, se volessi vendere cupcake online che parole come frosty o decorazione hanno molta presenza sul web e che i consumatori hanno specifiche preferenze e sarebbero quindi a spendere soldi per averle).

Nel prossimo articolo parleremo di come creare un business plan per startupper analizzando l’interesse degli investitori.

[Fonte Startupkit]
[Crediti Foto Copertina]

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