Marchi e brevetti: la domanda si fa on-line
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Dal due febbraio 2015 sarà possibile presentare domanda di marchi brevetti e disegno industriale, direttamente on-line.
La famigerata semplificazione burocratica, tanto attesa, sta realmente disegnando una rotta in piena linea con la velocità del tempo che viviamo. Dopo le modifiche per la presentazione delle domande all’UAMI, l’iscrizione gratuita alla SIAE per gli under 30. É ora il turno di marchi, brevetti e design industriale, i pilastri portanti quando si parla di proprietà intellettuale.
Certo non si tratta di una rivoluzione copernicana, ma avrà di sicuro degli impatti positivi sulla celerità degli iter obbligatori che il destinatario finale è tenuto ad affrontare quando entra a far parte del grande universo dell’innovazione.
Con la Circolare del 29 gennaio 2015, n. 590 e con il relativo decreto del 30 gennaio 2015, n. 24, il Ministero dello Sviluppo Economico di concerto con l’Agenzia delle Entrate ha anticipato qualche giorno fa, l’arrivo di questa nuova formula, digitale, di accesso al servizio di inoltro delle domande di registrazione e di pagamento delle relative tasse di concessione.
Marchi e Brevetti (e Disegni industriali) potranno essere dunque depositati effettuando tutto comodamente da casa, dalla compilazione al pagamento dei rispettivi “compensi tributari” sul sito internet del MISE.
Per garantire un efficace supporto all’azione, inoltre, gli enti hanno anche previsto che la compilazione dei moduli on-line sarà comunque guidata e controllata. La procedura prevede un facile accesso all’Amministrazione che una volta inoltrata la domanda sarà in grado di quantificare le tasse dovute; basterà solamente fornire il proprio modello F24.
Un sistema, che come affermano Mise e Agenzia delle Entrate, sotto diretto consiglio della Direzione Generale per la lotta alla contraffazione (UIBM) risponde all’esigenza più grande, di contribuire a sconfiggere la piaga che mette in pericolo le opere di ingegno, poiché prevedendo dei pagamenti telematici e tracciabili sarà più semplice attribuirne la titolarità e la proprietà industriale.
La nuova procedura, oltre a rappresentare un bel passo avanti nella digitalizzazione delle amministrazioni rappresenta un bel vantaggio per l’utente, che si vedrà ridurre costi e tempi. In più è opportuno rilevare come l’utilizzo del web sarà un vettore di maggiori (e migliori) informazioni relative agli aggiornamenti della banca dati sui titoli della proprietà intellettuale.
Chiaro è che sia per chi possiede familiarità con le tecnologie digitali sia per chi non ne è per nulla avvezzo la presentazione delle domande presenta notevoli sforzi, stante la complessità dei temi e dei requisiti che gli stessi posseggono, avere un corpus di esperti che compilano con professionalità e quasi certezza del risultato finale è condizione basilare per non correre il rischio di un diniego (alla concessione) da parte dell’Amministrazione. Quindi anche in presenza di esempi di semplificazione è opportuno rivolgersi sempre a studi di specialisti del settore.
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L’Agenzia delle entrate ha rinominato i nuovi tributi per marchi e brevetti “versamenti con elementi identificativi”, o “F24 Enti Pubblici”, si ricorda che sarà possibile pagarli attraverso il modello F24, dei diritti relativi ai titoli di proprietà industriale e le tasse sulle concessioni governative sui marchi, connessi alla nuova modalità di deposito telematico. Questo, come i nuovi codici di riferimento, le istruzioni per compilare i moduli e molto altro sono disponibili sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, nella sezione “Normativa e prassi”.
Per chiarimenti e specifiche per le procedure di deposito si consiglia di consultare il sito dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi.
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