Cinque consigli per startup: i siti web e i tool da usare

[space height=”20″] Cinque consigli per startup: i siti web e i tool da usare per migliorare il proprio business

Oggi Studio Rubino propone un interessante post scovato sul web che propone un elenco pratico utile alle startup e alle imprese che affacciatesi sul nuovo mercato necessitano di informazioni, risorse e consigli che spesso è internet a fornire gratuitamente. Per migliorarsi, per adeguarsi ai cambiamenti e per non perdersi nei motori di ricerca come google, senza una meta ben specifica.

Chi si trova ai primi step di un’attività commerciale o imprenditoriale è spesso avvolto in una coltre di misteriosa ricerca tra quello che c’è da fare in relazione alla vera e propria attività da portare avanti e quello che ancora manca per promuoversi all’esterno e per razionalizzare un utilizzo di strumenti organizzativi e operativi per un business di lunga durata e in questa doppia tensione il tempo a disposizione è la variabile discriminante per il perfetto bilanciamento di obiettivi e interessi finali.

Dall’idea di una comunicazione 2.0, dalla consapevolezza di una potenziale conoscenza illimitata del web e dell’innegabile smisurata quantitià di tool presenti anche sui social network oramai siamo pienamente consapevoli, ma il dato anch’esso certo di un’ignoranza funzionale circa una capacità di utilizzo di questi strumenti non è da sottovalutare. Sicché ci troviamo ad “avere una ferrari in garage senza poterla adoperare”. Tante, troppe informazioni che per una ragione o per un’altra non sono facili da discernere. Come distinguere il consiglio utile dal fake, come scegliere il sito web più autorevole, quale app è la migliore, quali strumenti digitali una startup deve possedere e adoperare per adeguarsi ai cambiamenti “imposti” dai nuovi modelli di business?

Una soluzione potrebbe essere quella di iscriversi a blog tematici del settore startup et similia in modo da ricevere mediate newsletter gli aggiornamenti, i consigli e le risorse che ogni settimana mettono in campo. In modo da poter selezionare costantemente le informazioni di volta in volta rilevanti per il caso.

O anche utilizzare i gruppi, i forum e la discussioni presenti nei vari social network che ogni istante della nostra vita adoperiamo. Primi tra tutti Facebook e LinkedIn o anche Twitter, che tra un gattino e l’altro hanno lo scopo ben preciso di avvicinare alle proprie cerchie, i soggetti, le aziende e i gruppi che condividono interessi, professione o visione del mondo e del mercato.

Nella lista che segue Raffaele Gaito propone alcuni di questi tool adeguati al caso, alle startup e al loro lavoro tanto operativo quanto organizzativo:

Un sito internet dal quale è possibile caricare, elaborare e modificare le proprie presentazioni (slide, appunto). La cosa più interessante è  che al suo interno chiunque condivide i propri lavori e non sarà difficile trovare esempi dai quali trarre ispirazione per pitch o Business Model Canvas spesso richiesti alle startup, soprattutto in fasi di competizioni o gare .

Forse non tutti sanno che YouTube non è solo una piattaforma di video divertenti o musicali . C’è davvero di tutto al suo interno, materiale didattico, tutorial, lezioni di filosofia e intere conferenze o meeting su qualsiasi genere o argomento riusciamo a materializzare tra i nostri pensieri. otrebbe sembrare banale includere YouTube in un post di questo tipo ma non lo è. So che lo utilizzi per guardare i gatti sugli aspirapolvere, i trailer degli ultimi film Marvel e i video di Tiziano Ferro, ma in realtà c’è molto altro. Se n on avessi idea di come strutturare un discorso dal quale potrebbe dipendere il futuro della mia startup, inizierei proprio a cercare da qui. Piccole o grandi che siano migliaia (o miglioni) di aziende hanno scelto youtube per condividere e autopromuoversi difronte al mondo, questa gentilezza può essere premiata acquisendo dagli altri quanto a noi più necessario. Basta solo fare le domande giuste: quando mi ritrovo sull’icona della ricerca mi basterà scrivere “pitch” (o anche “business model canvas tutorial”) magari seguito dal nome dell’azienda a noi simile che già conosciamo. E da li a cascata si apriranno centianaia di contenuti da spulciare, studiare e assimilare.

Ammetto di aver scoperto la piattaforma solo ora, molto spesso viene utilizzata solo come “biblioteca” e non come social-professional network quale in effetti è. Al suo interno si possono trovare interessanti “casi” di aziende, startup e imprendori, con le loro storie i loro modelli di business, le loro sfide ed esperienze più rilevanti. Sempre aggiornate e sempre gratuitamente. A cosa potrebbe servirci? Ancora una volta per imparare dai migliori, o dagli sbagli degli altri, a conoscere i competitor e i clienti da attirare.

Nel post già citato viene definito “il più grande database sulle startup al mondo”. Comporta questo che una volta fatta amicizia con la piattaforma digitale saremo in grado di conoscere i concorrenti, la qualità e la portata degli investimenti nazionali e internazionali che gravitano attorno al mercato che ci interessa. Curioso venire a conoscenza del fatto che su crunchbase è possibile visualizzare “lo storico degli investimenti di migliaia di startup, come anche informazioni relative ai fondatori, alle gare bandite o alle caratteristiche degli investitori.

Oramai linkedin non ha più segreti (vero?). Forse qualcuno si aspetta di trovare lavoro una volta effettuato il login, o di trovare le risorse umane con un clic ma non è semplice come si crede. Non si troveranno messaggi con su scritto: sei stato selezionato. Ma LinkedIn è una validissima e autorevole piazza (o pulpito) dalla quale aziende, professionisti e aspiranti tali parlano al mondo, ai propri simili selezionati. La cosa più semplice da fare è proprio mettersi in contatto finanche con i big del mercato che si trovano dall’altra parte dell’emisfero. LinkedIn può essere utile ad una startup se è alla ricerca di personale esperto e qualificato. C’è di tutto e di più la costante da non perdere mai di vista è la pazienza, utile per leggere i contenuti pubblicati dai soggetti e dalle aziende con le quali di decide di interagire. Non è facile capire le persone quando ce le troviamo in carne e ossa, figuriamoci dal web. Saper utilizzare questi strumenti vuol dire ridurre i tempi e i costi di una ricerca di personale, di collaboratori o di partner commerciali.

Nel corso della nostra programmazione più volte abbiamo pubblicato elenchi simili, tutti validi supporti cognitivi ed effettivi per le startup e imprese innovative, ma uno solo è il minimo comune denominatore: la volontà di migliorarsi.

Saper cogliere le sfide e gli strumenti per affrontarle è parte integrante dei nuovi modelli di business e ogni impresa, a prescindere dal settore che comporta, dovrebbe svolgere la propria attività senza mai perdere di vista il dibattito al quale volente o nolente contribuisce a portare avanti. Fare parte del mercato significa anche accondiscendere al discorso culturale che se ne fa. O per lo meno se sappiamo che abbiamo solo da imparare dagli altri, ringraziamo e prendiamo esempio da chi, prima di noi, meglio di noi, già ce l’ha fatta e sa come poterci aiutare.

Buona fortuna a tutti voi startupper

[Fonte: Raffaele Gaito] [Crediti Foto Copertina]

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