Depositare un marchio o registrare un marchio

[space height =”10″] C’è una gran bella differenza tra i due concetti: depositare un marchio o registrare un marchio. Vale la pena segnare una netta distinzione tra le due cose, senza farci prendere troppo dal panico linguistico.

Più che di concetti si tratta proprio di procedimenti che attengono a fasi differenti della tutela della proprietà intellettuale, o meglio ancora, si tratta di status ben separati.

É possibile affermare che la fase primordiale di tutela sia rappresentata dal Deposito e quella specifica dalla Registrazione.

1. Quando per effetto di una manifesta volontà si presenta una domanda di marchio italiano, presso gli uffici competenti, sia che si tratti dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi- UIBM, sia che si tratti di Camere di Commercio o mediatori qualificati a operare nel settore, a quella domanda viene attribuito un numero di protocollo, ossia un codice che attesta l’avvenuto deposito.
Il numero servirà come identificativo del marchio in tutti i suoi aspetti, delle classi di beni e servizi scelte, del titolare e di tutte le altre informazioni presenti e disciplinate dal Codice della Proprietà Industriale (CPI).

In quel preciso istante, con l’avvenuto deposito il marchio avrà valore legale e potrà essere tutelato dalla legge.

2. Per quel che attiene alla registrazione l’unica cosa da dire è che riguarda la verifica dei requisiti cogenti dell’atto depositato.
in sostanza, dopo il deposito segue l’invio all’UIBM per l’opportuno controllo degli aspetti formali della domanda di registrazione del marchio. L’ufficio competente verificherà cioè che le tasse dovute siano state pagate, che l’iter corrisponda a quanto previsto e che la documentazione presentata sia corretta e puntuale, e in ultimo (non per importanza) che il marchio possegga le caratteristiche minime.

La distinzione voluta tra le due “fasi” ha la ratio di non lasciare il titolare scoperto per quel che riguarda la tutela giurisdizionale in quanto la fase di verifica da parte dell’UIBM può durare anche due anni. Decorso questo periodo con fruttuosa analisi, il marchio viene registrato, proprio perché non vi sono stati impedimenti ed è solo in quel momento che alla domanda sarà attribuito un numero di registrazione (una sorta di matricola identificativa) ben differente da quella di deposito.

Solo per spirito di chiarezza riportiamo i requisiti essenziali cui un marchio deve possedere per poter essere registrato:

Deve essere originale e nuovo, deve cioè assolvere alla capacità distintiva insita nel concetto stesso che domina l’istituto in questione della proprietà intellettuale. Per tale ragione deve corrispondere anche a verità, perché uno dei compiti che lo riguardano è quello di rendersi visibile e identificabile nei confronti del consumatore e del pubblico in generale, deve contenere ogni informazione utile circa la qualità del prodotto o la sua provenienza per non creare alcun dubbio di sorta. E sopra ogni altra cosa non può essere mai contra legem, in modo da non ledere neanche lontanamente, neanche in buona fede i diritti altrui. 

[Crediti Foto]

 

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