La Televisione: un brevetto dopo l’altro
In occasione della Giornata Mondiale della Televisione, istituita nel 1966 dalle Nazioni Unite, ripercorriamo le tappe brevettuali dell’invenzione che ha cambiato il XX secolo, rivoluzionando la comunicazione di massa.
Prima della televisione: il disco di Nipkow
Immagine: Wikimedia Commons
La televisione ha un “antenato”: l’Elektrisches Teleskop, brevettato da Paul Gottlieb Nipkow nel 1885 (n°DE30105). Il cosiddetto “disco di Nipkow”, un dispositivo meccanico capace di scansionare e riprodurre le immagini, getta le basi per la TV.
Fu poi la volta dell’inventore sardo, Augusto Bissiri, che nel 1925 depositò negli Stati Uniti il brevetto n°US1546193 per la “Live Picture Production”. Questo dispositivo riuscì a trasmettere per la prima volta un’immagine statica dalla sede del Daily Mail di Londra a quella del New York Times, a New York. L’invenzione di Bissiri (già inventore della Lettera-disco – il primo apparecchio per registrare la voce) non passò inosservata, perché il suo successivo brevetto “Transmission of pictures” (US1713213) fu depositato a nome della General Electric Company.
Un nuovo mezzo di comunicazione di massa
Crollo di Wall Street, 1929. Il mondo ha bisogno più che mai di innovazione e con il brevetto US1735946, John Logie Baird, scrive il futuro della comunicazione di massa. Con una dimostrazione pubblica presso i grandi magazzini Selfridge’s a Londra, la “Television and like system” fa il suo ingresso nella Storia. La TV di Baird trasmette solo immagini in movimento sotto forma di silhouette, ma il pubblico è sbalordito e centinaia di persone ordinano il nuovo “marchingegno che fabbrica immagini”.
Solo un anno più tardi, nel 1930, Philo T. Farnsworth ottiene il brevetto n° US1773980A per il primo televisore elettronico della storia.
Una curiosità: a Farnsworth è ispirato il personaggio del Professor Farnsworth della serie tv animata Futurama.