Foto dei Minori sui Social Network: come comportarsi?

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Pubblicare foto dei minori sui social network è la prassi per molti genitori “innamorati” dei propri figli. Ma è giusto farlo senza il loro consenso? Cerchiamo di capirlo insieme.

Social Network: i nuovi Album di Famiglia

In passato erano gli album di famiglia, oggi sono i social network. Facebook, in particolare, li ha rimpiazzati quasi del tutto, con la differenza che la “famiglia” in questione è potenzialmente infinita. Un’immagine pubblicata sul web, infatti, può essere visualizzata da chiunque, in qualsiasi parte del mondo, a qualsiasi orario del giorno e della notte. Stessa cosa per i video, sempre più diffusi su Facebook e nelle Instagram Stories. Si tratta di gesti automatici compiuti in buona fede, senza considerare i pericoli legati all’ambiente digitale. Di cosa stiamo parlando? Te lo spieghiamo subito.

Foto dei minori sui social network: i rischi da considerare

Se per gli adulti lo scenario peggiore è il furto d’identità digitale, per i minorenni esiste la possibilità che le foto e i video che li ritraggono cadano nelle mani sbagliate, trasformandosi in materiale pedo-pornografico. Se il bisogno di postare è incontrollabile, lo si può fare in sicurezza, modificando le impostazioni della privacy del proprio account social. Così facendo il pubblico si ridurrà ai soli amici e parenti, escludendo gli sconosciuti e i possibili malintenzionati.

Un discorso a parte meritano, invece, gli adolescenti costretti a subire le conseguenze dell’esibizione sui social della loro vita privata. Si tratta di situazioni delicate che vanno dalla pubblicazione di una foto che li ritrae in momenti intimi (sul vasino o durante il bagnetto) a problemi genitoriali dibattuti a suon di post e commenti. Stiamo parlando di immagini e situazioni che possono creare disagio, incidendo sulla loro crescita personale. È opportuno ricordare che il Codice Civile (art 147 e 357) impone ai genitori (o a chi ne fa le veci) di accudire ed educare i propri figli, un compito in cui rientra tranquillamente anche il corretto uso delle immagini che li ritraggono.

Multe fino a 10mila euro per la condivisione di foto senza consenso

La legge si schiera a favore dei minori, tutelandoli nel caso di comportamento irrispettoso dei genitori. È il caso di una sentenza del tribunale di Roma, emessa il 23 dicembre 2017 e che ha fatto scalpore  ordinando la rimozione di tutte le foto del minore dal profilo Facebook della madre e il pagamento di una multa di ben 10 mila euro. Sebbene il caso in questione sia stato aggravato da una storia familiare particolare, che ha portato il ragazzo a trasferirsi in America, l’episodio non è isolato. Sentenze simili sono state pronunciate anche a Mantova nel 2017 e a Livorno nel 2013, solo per citarne alcune. In quest’ultimo caso i genitori avevano aperto un profilo a nome della figlia minore, cancellato in seguito alla sentenza insieme alle foto al suo interno.

A livello giuridico, la pubblicazione delle foto dei minori sui social network coinvolge il diritto alla privacy, il diritto alla tutela dell’immagine e dell’identità digitale. La Legge sul Diritto d’Autore, ad esempio, stabilisce che il ritratto di una soggetto non può essere diffuso senza il suo consenso. Analogamente, il Decreto Legislativo n. 196/2003 in materia di trattamento dei dati personali vieta la diffusione non autorizzata della fotografia in quanto ‘dato personale’. A ciò si aggiunga l’articolo 16 della Convenzione sui Diritti del Fanciullo, approvata a New York il 20 novembre 1989,  per cui i minori godono di diritti rafforzati rispetto agli adulti. Esistono, insomma, numerosi appigli legislativi a difesa del minore coinvolto.

Per i coniugi separati poi, il problema può interessare il mancato consenso di entrambi i genitori. Nel caso di bambini molto piccoli, ad esempio, la mamma o il padre può non approvare la pubblicazione sui social di immagini che li ritraggono e nel caso ciò si verifichi è possibile agire per vie legali.

Buone regole per la condivisione di foto dei minori sui social network

Ciò che molti adulti ignorano è la possibilità di modificare le impostazioni della privacy dei propri account social. Facebook, ad esempio, permette di scegliere il pubblico delle foto, utilizzando le ‘liste degli amici’. Di recente, ha reso disponibile anche in Italia lo ‘scrapbook’: un album di ricordi in cui raccogliere le immagini dei figli e renderle accessibili a un pubblico selezionato. Mentre Instagram consente di privatizzare il profilo, così che i contenuti siano accessibili solo ai follower.

Quando si tratta di web, la rimozione di una foto può non essere sufficiente, perché nel tempo trascorso online chiunque può averla visualizzata e scaricata per i propri scopi. Ecco perché è meglio prevenire, che curare. In generale, prima di postare una foto bisognerebbe mettersi nei panni del bambino o adolescente e chiedersi se quel contenuto potrebbe danneggiarlo in qualche modo: è una foto che lo metterebbe in imbarazzo? Alimenterebbe commenti che potrebbero ferirlo? Con l’avvento dei social, il minore deve far fronte alla formazione della propria identità sociale e digitale, un processo già abbastanza complicato senza interferenze più o meno involontarie da parte degli adulti.

La giurisprudenza sull’argomento è piuttosto recente ma costante e ogni caso ha le sue specificità da considerare. Con questo articolo abbiamo voluto fornirti un quadro generale dell’argomento, ma se  hai bisogno di maggiori informazioni o di una consulenza in proposito, non esitare a contattarci.

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