Italiani, popolo di Inventori.

In occasione della Festa della Repubblica celebriamo tre personaggi italiani che, con il loro ingegno, hanno realizzato o contribuito allo sviluppo di progetti straordinari.
Abbiamo scelto invenzioni che hanno cambiato il corso della storia dell’uomo, come il microchip di Federico Faggin, design iconici che hanno dettato le regole dello stile Made In Italy, come la Vespa di Corradino d’Ascanio e uno strumento che ha definito e definisce ancora oggi l’italianità nel quotidiano, come la Moka di Alfonso Bialetti.

Federico Faggin

…nasce a Vicenza nel 1941.
Dopo la Laurea summa cum laude in Fisica nel 1965 a Padova e un’importante esperienza formativa presso il Laboratorio di Ricerche elettroniche della Olivetti, si trasferisce negli Stati Uniti. Qui inizia a lavorare per l’azienda Intel insieme a Ted Hoff e Stanley Mazor per sviluppare e dirigere il progetto del primo microprocessore al mondo, l’Intel 4004. Grazie all’idea di Faggin, per la prima volta nella storia fu realizzato un singolo chip con una potenza di calcolo superiore a quella dello storico ENIAC, considerato il primo calcolatore elettronico al mondo (sviluppato alla Moore School of Electrical Engineering nel 1946).

Corradino D’Ascanio

…è stato un ingegnere industriale originario dell’Abruzzo, noto per la sua passione per l’aeronautica. Fu infatti uno dei “padri” dell’elicottero, avendo realizzato il primo prototipo capace di volare.
La menzione in questo articolo, però, riguarda un’altra idea rivoluzionaria: la Vespa Piaggio, ​​presentata nel 1946 al Salone del Ciclo e Motociclo di Milano. D’Ascanio, che lavorò in Piaggio dal 1932 al 1961, detestava le motociclette e volle realizzare un mezzo a due ruote che fosse facile da guidare e sicuro.
La Vespa Piaggio è diventata icona di stile 100% italiano anche grazie al successo di film come Vacanze Romane (1953).

Alfonso Bialetti

…era un giovane operaio saldatore in un piccolo comune piemontese. Dalla sua esperienza con la lavorazione dell’alluminio nacque un progetto che rivoluzionò le cucine degli italiani dal 1933 in poi: la Moka.
Quella che era inizialmente una produzione artigianale limitata a 70.000 unità l’anno, diventò un vero e proprio fenomeno nel secondo dopoguerra, quando il figlio di Alfonso, Renato Bialetti, avviò una strategia di marketing vincente e all’avanguardia, con l’aiuto del fumettista Paul Campani, che disegnò l’iconico “omino coi baffi” impresso sulla Moka.

Studio Rubino Srl
PI: 02316340799

Via Cola di Rienzo, 265
00193 ROMA (RM)
Tel: (+39) 0350075287
staff@studiorubino.com