Le invenzioni che hanno cambiato il modo di cucinare

L’Italia è il paese per eccellenza che si dedica con cura, passione e dedizione all’arte della cucina. Senza questo prezioso diletto e gustosa attività il nostro paese non sarebbe così famoso nel mondo e non attirerebbe ogni anno migliaia di turisti interessati a conoscere, tra le bellezze del nostro paese, proprio la cucina.

Non a caso è nato proprio in Italia il concetto di turismo enogastronomico, ovvero la possibilità di rendere la propria vacanza un viaggio tra i sapori delle tipicità che danno sapore al Bel Paese. L’arte della cucina, certamente, non si nutre solo di materie prime di qualità, clima ideale e maestria nella mani di chi lavora i prodotti tipici. Fondamentali per la realizzazione di manicaretti e piatti di qualità sono gli strumenti e gli attrezzi impiegati in cucina come ausilio nella creazione di pietanze gustose e saporite.

Chi sono stati i primi ad avere queste intuizioni? Erano cuochi? Ingegneri? Studiosi? Buone forchette? Inizia il nostro viaggio alla scoperta di chi ha creato le invenzioni che hanno cambiato il modo di cucinare non solo in Italia ma in tutto il mondo.

 

Le pentole

Partiamo dall’elemento fondamentale di cui ogni pietanza necessita per essere cucinata: la pentola. Le pentole più antiche erano realizzate con materiali grezzi e semplici ma, al contempo, robusti ed efficaci, come la terracotta o la pietra ollare. Per risalire al primo metallo impiegato per la realizzazione di una pentola occorre giungere al ‘400 in cui il bronzo iniziò ad essere forgiato per creare pentole. A seguire fu la volta del rame e del ferro smaltato, che iniziò ad essere utilizzato nell’ottocento. Nei giorni nostri, invece, i materiali più usati sono acciaio inox, la cui commercializzazione è iniziata intorno agli anni ’30, e teflon, impiegato soprattutto come rivestimento e inventato nel 1954 dall’ingegnere francese Marc Gregoire. La padella antiaderente, rivestita in teflon, rappresentò una vera e propria rivoluzione per la cottura dei cibi evitando bruciature grazie alla barriera che si crea tra carne e metallo. Due anni dopo la creazione della sua invenzione, Marc Gregorie fondò la Tefal avviando la produzione industriale delle pentole antiaderenti.

Il frigorifero

Fu sempre un francese a creare il primo frigorifero per la conservazione dei cibi e delle vivande. Si tratta di Ferdinand Carrè che ebbe la geniale intuizione nel 1860. La fabbricazione industriale per uso domestico del frigorifero ebbe inizio negli anni ’20 negli Stati Uniti per giungere in Europa solo oltre dieci anni più tardi sul finire degli anni ’30. Sempre per restare in tema di freddo e conservazione, nel 1851, quindi prima della nascita del primo frigorifero,  venne creata la prima macchina per fare il ghiaccio. L’autore dell’invenzione fu lo scienziato americano John Gorrie. Ben presto il frigorifero divenne uno status symbol e simbolo di ricchezza: più grande era più la famiglia che lo possedeva veniva considerata benestante.

La cucina a gas

Fu proprio un impiegato della Compagni del Gas di Northampton a realizzare il primo fornello e la prima cucina a gas per la cottura dei cibi. Si tratta dell’inglese James Sharp che realizzò il suo progetto nel 1826. La cucina a gas rappresentò una svolta: prima della creazione di questa invenzione, infatti, i cibi veniva cucinati direttamente sul fuoco, poi sul camino. L’evoluzione portò poi alla nascita delle cucine a legna e carbone per poi giungere a quella a gas. Inspiegabilmente, in un primo momento le vendite delle cucine a gas stentarono a decollare, nonostante la messa in commercio rapida dell’invenzione.

Il forno a microonde

L’invenzione del forno a microonde avvenne quasi per caso. Infatti, il suo creatore, lo scienziato Percy Spencer, si accorse che la cioccolata che aveva in tasca si era completamente sciolta a seguito della vicinanza con un magnetron usato per i radar. Questa intuizione lo porto a creare il primo prototipo di forno a microonde nel corso degli anni ’40. Il primo forno a microonde era molto grande: largo un metro e mezzo e dal peso di oltre 300 kg. Anche il prezzo non era per tutte le tasche: circa tremila dollari. In un primo periodo, quindi, il forno a microonde venne impiegato principalmente in ambito professionale da parte di ristoratori americani per poi diffondersi gradualmente, grazie all’avanguardia della tecnica, in tutte le case del mondo.

La lattina

La lattina è lo strumento tipico utilizzato per conservare bevande e alcune tipologie di alimenti e conserve. Grazie alla sua diffusione è stato possibile dare il via al consumo di alimenti a lunga conservazione. Pare che già Napoleone indisse un concorso per la creazione di un sistema in grado di conservare cibi e bevande per l’esercito francese. Il vincitore della gara fu Nicolas Appert che nel 1809 creò la prima lattina della storia. È curioso il fatto che, nonostante la graduale diffusione delle lattine, il primo apriscatole venne inventato e brevettato solo cinquant’anni dopo: fino a quel momento, infatti, i soldati furono costretti ad aprire manualmente le prime lattine. Fu nel 1935 che l’azienda americana Gottfriend Krueger Brewery mise in commercio le prime lattine di birra per celebrare la fine del Proibizionismo. Questo atto diede il via all’utilizzo su larga scala delle lattine alimentari.

Il cavatappi

Il primo brevetto di un cavatappi risale al 1795 ed è opera del reverendo inglese Samuel Henshall. Il prototipo era formato da un vita, un manico ed un disco posto tra le due parti che serviva per evitare di spingere il tappo troppo a fondo. Un secolo dopo un altro inglese, William Burton Becker, inventò il cavatappi a due leve che conosciamo attualmente. L’invenzione del cavatappi aprì le porte ad oltre un secolo, l’Ottocento, di brevetti registrati per strumenti da cucina di varia tipologia come macinacaffé e schiacciapatate.

La macchina del caffè

Un vero e proprio simboli per noi italiani, uno strumento senza cui affrontare le giornate sarebbe sicuramente molto più dura: si tratta della macchina del caffè. L’inventore, ovviamente, non poteva che essere un connazionale: l’italiano Angelo Moriondo. L’inventore presentò la prima macchina per il caffè espresso in occasione dell’Expo Generale di Torino del 1884. Ma chi seppe sfruttarne davvero il principio fu il barista milanese Giovanni Achille Gaggia che brevettò il primo modello (con meccanismo a pistoni) nel 1938 consentendo un notevole risparmio di tempo per fare una tazzina di caffè.

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