Salone e FuoriSalone e la tutela del design

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Dal 14 al 19 aprile torna a Milano la design Week, fiera Internazionale del Mobile giunta alla sua 54° edizione. La situazione ideale per capire come agisce la tutela del design industriale, d’autore e d’arredamento.

200 mila metri quadrati a disposizione
130 Paesi da tutto il Mondo
2000 esposizioni
3 stili: Classico, Moderno e Design
2 biennali: Euroluce e Workplace 3.0

Salone e FuoriSalone sono gli eventi più importanti a livello mondiale che interessano il settore del design industriale e dell’arredamento

Architetti, designer, progettisti, artisti che hanno fatto della ricerca e dello stile il loro business e del proprio ingegno l’unica radice di ispirazione. In questi giorni a Milano tutto ha sapore di innovazione, luce, colori e forme. Non è solo arte ma anche ricchezza, business e moda.

È il luogo in cui domina la proprietà intellettuale, diritto d’autore e tutela del design. Dalla lampadina al tavolo da salone, dalla poltrona alle case intelligenti ogni elemento del quotidiano di riveste di studio, dedizione, cultura e ricerca. Come bilanciare il bisogno dell’uomo e del suo stare al mondo nel comfort con la protezione della titolarità delle suddette creazioni?

Le opere di design industriale godono di una protezione che in virtù dell’entrata in vigore del Codice della Proprietà Industriale (2005) è da ricondurre alla normativa sui “disegni e i modelli industriali” (art. 31, CPI). Tuttavia le opere di design, per un vuoto normativo prodotto proprio dall’entrata in vigore della su citata riforma, vengono disciplinate contestualmente dalla legge sul diritto d’autore. Infatti con il nuovo CPI, il legislatore ha volutamente escluso la materia dalla riforma onnicomprensiva, andando a confermare una differenza sostanziale (altrove ormai sorpassata) tra proprietà industriale e proprietà intellettuale e configurando in questo contesto una sorta di tutela di serie b  per quel che attiene il copyright, emblema tradizionale della produzione di intelletto.

Per interpretazione estensiva e per prassi ad ogni modo il legislatore pur utilizzando due riferimenti normativi differenti  prescrive i medesimi requisiti per ritenere un’opera d’ingegno meritevole di tutela legale.

Che si tratti di marchi, brevetti, invenzioni industriali, opere artistiche o letterarie o il design, come qui in oggetto, per accedere alla protezione effettiva deve soddisfare i presupporti per rendere unica e inimitabile l’opera e conferire al titolare ogni diritto che ne deriva dalla tutela.

  • Qualsiasi oggetto di artigianato o industriale (in tutte le sue parti, colori, forme e linee) o parti di esso
  • Novità
  • Carattere Individuale
  • Liceità

Per registrarlo ci si affida ad esperti del settore per ogni ricerca che concerne eventuali somiglianze ( o copie) di qualcosa già esistenti, per adempiere ad ogni obbligo burocratico e per auspicare al massimo grado di tutela. È possibile farlo in Italia o anche all’Estero i anche nei Paesi dell’Unione Europea, seguendo differenti procedure e mediante iter e tasse differenziate secondo esigenze e bisogni specifici del caso.

L’obiettivo primario è quello di tutelare l’opera da copie e contraffazioni e i casi di citazioni in giudizio e pronunce delle Corti di Giustizia non si contano neppure. Come nel caso ad esempio delle celebri sedie da ufficio di Le Corbusier. In aggiunta lasciando slegato il tema del design d’autore da quello industriale si tenta di offrire il più elevato grado di tutela all’autore, conferendogli una sorta di monopolio nel tempo, non vincolando la durata dei diritti di titolarità all’arco temporale, invece prescritto per marchi e brevetti (e design industriale).

Difronte ad una legge apparentemente debole ci si trova dinnanzi una protezione più estensiva e un blocco in più per contraffattori e copiatori.

La corsa dell’ultimo decennio alla registrazione di qualsivoglia elemento di design o modello, da suppellettili di arredamento a restyling e rivisitazioni ha ridotto in qualche modo la pretesa di “novità” assoluta dei requisiti e modificato anche i trend attuali, che preferiscono sempre meno orpelli e forme minimal in grado di presentarsi con una propria identità piuttosto che con una forma ben definita.

In questo caso potrebbe, l’autore non godere dei requisiti essenziali per accedere al copyright ma non resta “scoperto” dal punto di vista legale potendo affidarsi a norme generali in materia di concorrenza sleale (imitazione servile).

Per ambire ad un posto privilegiato è sempre ben opportuno per le aziende e per “gli artisti” lavorare molto nel campo della ricerca e dello sviluppo, nella programmazione e nella produzione di novità e stili propri e per garantirsi protezione legale non lasciare nulla al caso e affidare ricerche di anteriorità, ricerche di mercato e predisposizione delle relative documentazioni a chi del settore ne ha fatto il proprio mestiere. Rivolgendosi dunque a studi specializzati.

 

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[Crediti foto]
[Elementi citati]

 

 

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